In Italia-Svizzera ha perso anche la RAI

Una partita di calcio, esattamente come qualsiasi altra manifestazione sportiva, se viene trasmessa da una rete pubblica dovrebbe poter essere vista da chiunque nella sua interezza, in un servizio completo ed efficiente, senza che l’utenza abbia da lamentarsene.

Eppure, quanto successo ieri sera in occasione della partita delle nostre Azzurre contro la Svizzera ha fatto giustamente storcere il naso a parecchi appassionati: il calcio d’inizio era fissato per le 17:30, ma chi ha seguito la partita da casa ha potuto godersi lo spettacolo soltanto a partire da un quarto d’ora circa più tardi, comprensivo degli inni nazionali, del lancio della monetina per l’estrazione del campo e dei primi effettivi dieci minuti di gioco.

Durante quel primo scampolo di partita il collegamento è rimasto nello studio RAI, dove i presenti si sono persi in chiacchiere e commenti, in quel momento inutili, sul sorteggio decisamente poco favorevole per i Play-Off delle Qualificazioni al Mondiale in Qatar della Nazionale di calcio maschile, con tanto di proiezione anche del rispettivo tabellone mentre le giocatrici, azzurre ed elvetiche, si preparavano ad iniziare l’incontro. In un primo momento la partita non è stata nemmeno trasmessa: l’intero schermo è stato rivolto ai giornalisti e giornaliste in studio, che si scambiavano opinioni costruttive su un evento terminato mezz’ora prima, senza alcun riguardo per la manifestazione in corso, come se non si stesse parlando dello stesso sport.

Il colmo, forse, è stato raggiunto quando  in collegamento da casa è stato invitato il CT della Nazionale maschile, Roberto Mancini, perchè commentasse il sorteggio: per lo meno lo schermo in quell’occasione è stato diviso in due, con il Commissario Tecnico ben visibile e la partita della Nazionale femminile in un angolo a destra, con le giocatrici poco riconoscibili.

In occasione di una partita di calcio maschile queste “perdite di tempo” non sarebbero mai avvenute. Anzi, per almeno un’ora prima dell’inizio del match ci si sarebbe incontrati per esprimere pareri, commenti e previsioni, per poi continuare più tardi una volta terminato l’incontro: il collegamento sarebbe stato puntuale ed efficiente, senza interventi dello studio con cambi di inquadrature a partita in corso. Perché non può essere lo stesso per una partita di calcio femminile?

È giusto commentare un evento sportivo ed è sacrosanto esprimere le proprie opinioni, nel rispetto di tutti i presenti. Rispetto: la scelta della RAI di non curarsi minimamente, seppur per un breve lasso di tempo, della Nazionale femminile, nel periodo in cui questa aveva tutto il diritto di avere il suo spazio è stata sicuramente carente di questo aspetto, nei confronti della Selezione, delle atlete e dell’utenza a cui si rivolge l’emittente pubblica; di riflesso, lo stesso rispetto che ha avuto la RAI nei confronti delle Azzurre e dei tifosi fuori dal campo, all’interno del Renzo Barbera di Palermo l’hanno mostrato certi “supporters”, che hanno riempito di insulti il portiere svizzero Gaëlle Thalmann, durante ogni rinvio dal fondo da lei effettuato.

Le nostre Azzurre torneranno in campo già martedì, per un’altrettanto delicata sfida contro la Romania, con la speranza che venga trasmessa integralmente dalla RAI nel vero senso della parola, con più interventi pertinenti e meno disinteresse.

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