Il Corinthians potrebbe battere il Barcellona del Pallone d’Oro Alexia Putellas?

Il Pallone d’Oro vinto da Alexia Putellas è l’ennesima conferma della forza del Barcellona. Le catalane, campionesse in carica della Champions League, in Europa sono inarrestabili. Ma in un contesto intercontinentale qualche squadra potrebbe sconfiggerle? Per il momento non lo possiamo sapere, perché attualmente nel calcio femminile non esiste nessun torneo che riunisca tutti i club migliori del mondo.

SGUARDO AL PASSATO

Dal 2014 l’International Women’s Club Championship non si disputa più, ma nelle tre edizioni organizzate dalla federazione giapponese in questa competizione abbiamo visto sorprendentemente tre vincitrici di tre Continenti diversi, l’Olympique Lione, l’INAC Kobe e il São José. Per questo motivo ci siamo chiesti se non fosse il caso di tornare a quei tempi per mettere di nuovo a confronto il calcio europeo con quello sudamericano e di tutte le altre confederazioni esistenti.

In un’ipotetica finale mondiale il Barcellona potrebbe affrontare il Corinthians, campione della Copa Libertadores e superpotenza in Brasile e in tutto il Sudamerica. La squadra di Arthur Elias sarebbe capace di tenere testa ad Alexia e compagne come fece Formiga e il suo São José davanti all’Arsenal?

In meno di un decennio il calcio è però cambiato. Quello europeo si è arricchito a dismisura e si è saputo organizzare egregiamente, professionalizzandosi sempre più. Quello brasiliano in particolare, per quanto domini su tutte le nazioni affiliate alla CONMEBOL, sta vedendo una fuga all’estero in massa di grandi talenti per colpa di un’organizzazione mediocre. Nessun tentativo di rendere lo sport professionistico, nessun grande vero investimento, malgrado l’interesse sia alto, nessuna tutela da parte dello Stato in caso di infortuni, ritiri o maternità.

IL CORINTHIANS NON DEVE DIFENDERSI TROPPO

Tuttavia club brasiliano sta remando verso mari ogni volta più profondi. La squadra viene rifornita di calciatrici forti e può contare su una base economica molto solida. Le infrastrutture sono di primo livello. Competere contro una formazione come il Barcellona per il Corinthians potrebbe stimolare perfino anche a fare meglio.

Quindi come si presenterebbe in campo il Timão per provare a sconfiggere la corazzata blaugrana? Mettendo un autobus difronte alla porta di Kemelli? Assolutamente no. Giocando alla stessa maniera di sempre, palla al piede, tanti passaggi veloci e pressing alto. Snaturare la tattica svantaggerebbe perfino le bianconere, che non sono abituate a chiudersi in difesa.

Anzi, mantenere il baricentro basso favorirebbe il gioco del Barcellona, molto intenso e offensivo. Spesso le squadre avversarie fanno l’errore di dare grandi spazi nel terzo quarto di campo ad Alexia Putellas e compagne che in questo modo riescono ad amministrare il pallone facilmente e entrare poi in massa in area. Senza la trappola del fuorigioco ad aspettarle, Oshoala e Jenni Hermoso assieme a una terza giocatrice, che varia in base all’azione, di solito si fiondano negli ultimi 16 metri per ricevere il cross e affondare il colpo.

La difesa guidata normalmente da Érika, che ora è infortunata, ovviamente non deve sbilanciarsi, rischiando di lasciare corridoi fatali a Lieke Martens, per esempio. Però non può nemmeno staccarsi troppo dal centrocampo, il quale ha il compito di mantenersi legato al reparto difensivo. Con la giusta altezza e una mediana ben piazzata, il risultato potrebbe rimanere in bilico anche fino alla fine della partita sullo 0-0.

LA FASE OFFENSIVA

Forse questo pensiero però è comunque troppo difensivo per il calcio offensivo corinthiano. Serve pensare anche a come strutturare la fase d’attacco. Per equilibrare bene la squadra, Arthur Elias potrebbe porre davanti alla difesa Diany al posto di Andressinha, troppo poco propositiva, nonostante la precisione chirurgica nel recupero palla, o Ingryd, grande fantasista, ma poco abituata al sacrificio. La numero otto del Corinthtians aggiungerebbe quel tocco d’artista per controllare bene il pallone nella fase di possesso, chiudendo poi meravigliosamente Putellas, Aitana e tutto il centrocampo del Barcellona nella fase di non possesso.

La singola Diany però non può correre per tutto il campo e segnare. Deve seguire un ruolo ben specifico per tenere tutto sotto controllo. Avrà bisogno di qualche attaccante là davanti. E qui viene in aiuto Victória Albuquerque.

Lei non è una trequartista vecchio stampo, tanta tecnica e poca tenuta fisica, come per esempio Gabi Zanotti, la quale faticherebbe a stare in campo per 90 minuti contro il Barça. Vic, che è una punta mobile, invece sa schierarsi bene senza la sfera tra i piedi per disorientare la difesa avversaria, giocando a un tocco solo.

In questo modo è riuscita a sbloccare la semifinale di Libertadores, della quale è stata eletta miglior giocatrice, contro il Nacional. La pioggia e il campo in condizioni pessime non stavano lasciando le velociste Gabi Portilho e Adriana a esprimersi al meglio. I suoi colpi di tacco e il suo uso del corpo spalle alla porta ha scardinato la serratura.

DOVREMO ASPETTARE ANCORA MOLTO…

Per fare lo stesso con Mapi León e compagnia servirebbe quindi la medesima velocità di esecuzione. Lei potrebbe essere la giusta donna per smuovere gli equilibri e aprire degli spazi per le ali, che non dovranno essere in alcun modo supportate dalle laterali difensive, Tamires e Katiuscia, indaffarate con le marcature. Quando il possesso è facile da mantenere, il Corinthians le fa salire per avere superiorità numerica nell’ultimo quarto, ma contro il Barcellona sbilanciarsi troppo potrebbe risultare fatale. Meglio puntare sulla qualità, non sulla quantità.

Chissà se poi davanti a Sandra Paños la coppia formata da Adriana e Gabi Portilho capitalizzerebbe le occasioni create da Vic. Per il momento non lo possiamo sapere. La volontà di Alejandro Domínguez, presidente della CONMEBOL, sarebbe quella di ricreare assieme alla FIFA e alla UEFA un torneo intercontinentale, però non c’è ancora nulla di concreto. Aspettiamo aggiornamenti con ansia, mentre mettiamo in pausa la nostra partita immaginaria tra Corinthians e Barcellona sul punto più bello.

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