Finale UWCL, tre giocatrici strategiche del Lione

Il Lione affronterà il Barcellona in finale di UWCL sabato 25 alle 18:00 al San Mamés di Bilbao. Per questo motivo, ci siamo cimentati in un’analisi tattica delle rossoblù, per vedere quali sono i punti di forza e i punti deboli della squadra di Bompastor, partendo da tre calciatrici, ma per poi dare una panoramica più completa.

Premessa iniziale, questa non è una relazione tattica completa, ma solo una piccola analisi di alcune costanti tattiche di fase offensiva e di fase difensiva delle lionesi. Per scrivere questo articolo abbiamo visto le seguenti partite:

Lione-PSG semifinale d’andata di UWCL
PSG-Lione semifinale di ritorno di UWCL
Lione-Reims semifinale di D1 Arkéma
Lione-PSG finale di D1 Arkéma

Van de Donk, la guardia del corpo di Egurrola

Al posto di andare a vedere cinque partite con avversarie diverse o situazioni particolari meno recenti, come si potrebbe anche fare, abbiamo preferito la visione di ben tre incontri su quattro (e non cinque) contro il Paris Saint-Germain. In queste tre gare scottanti, due per l’accesso alla finale di Champions League e una per il titolo di campione di Francia, il Lione ha rimodellato il suo gioco, riuscendo a cambiare alcuni punti critici.

Il principale punto critico, che vogliamo affrontare in modo dettagliato, è stata l’assenza di van de Donk nella prima parte della prima semifinale europea tutta francese. La nazionale olandese è entrata solo nel secondo tempo, cambiando di fatto gli equilibri in campo.

Nel primo tempo Geyoro si era attaccata completamente a Damaris Egurrola, la regista del Lione in quel momento, limitandone non poco il gioco. Infatti, le parigine erano andate in doppio vantaggio, schiacciando letteralmente la squadra di Bompastor, che ha faticato a mantenere il pallone in fase di sviluppo. Una playmaker deve per forza avere libertà di spazio fornire dei passaggi di qualità.

Van de Donk è stata, praticamente, la guardia del corpo della sua compagna di nazionale. È stata una grossa distrazione per le avversarie, che non sapevano quale delle due centrocampiste andare a marcare. Contro il Barcellona potrebbe rivelarsi decisiva questa coppia, visto che le blaugrana tendono spesso a riaggredire una volta perso il controllo del pallone. Avere sempre una linea di passaggio facile e vicina tra queste due giocatrici potrebbe fare la differenza.

Gli anticipi di Vanessa Gilles

L’infortunio di Mbock in difesa aveva obbligato l’allenatrice del Lione ad affidarsi a Vanessa Gilles durante la semifinale d’andata contro il PSG. È stato un cambio forzato, ma che ha aggiunto più solidità in una difesa che stava soffrendo l’atletismo e la fisicità di Chawinga. Anche Gilles l’ha sofferta, sia chiaro, ma in qualche modo è riuscita a limitare i danni, subendo appena 2 dribbling in 3 partite e vincendo anche la metà dei contrasti.

Ciò che, però, ci ha colpiti maggiormente è la sicurezza negli anticipi, ben 6 nelle 3 partite contro il PSG. La centrale canadese ha un intuito molto diverso rispetto a Renard o a Mbock, che puntano di più sulla fisicità e sulla corsa. Sono alla fine scelte. Nel calcio non ci sono strategie sbagliate o giuste a priori, ma scelte, che possono pagare o meno. Fin qui le scelte di Gilles hanno pagato, specialmente nelle ultime gare.

Già pensando al Barcellona, possiamo immaginare un bel duello con Paralluelo, che per caratteristiche è simile a Chawinga. Cerca di far salire la squadra spalle alla porta, servendosi anche del terzo uomo (o terza donna, se si può dire). Il terzo uomo si verifica quando un passaggio per andare da un punto A ad un punto B, passa per un punto C, che sarebbe appunto Paralluelo o Chawinga. In questi casi, la bravura negli anticipi di Gilles sarà importante per chiudere alcune azioni pericolose, ma soprattutto originarne di nuove con una transizione offensiva.

Selma Bacha, la regista della fascia sinistra

E parlando proprio delle ripartenze, il pensiero va subito a Selma Bacha. Quest’anno è diventata famosa per EA FC 24, dove è tra i calciatori (uomini e donne) più forti per dribbling e cross. Basarsi solo su un gioco è, ovviamente, riduttivo nei suoi confronti, ma il pubblico main stream finalmente l’ha conosciuta, quantomeno. Perciò, parliamo di una giocatrice che ha bisogno di poche presentazioni e che andrà a giocarsi la sua quinta finale europea della carriera, a 23 anni.

Il suo ruolo nel Lione è quello di una regista difensiva, fondamentalmente. Mentre Carpenter sulla destra ha dei compiti più di esplosività, Bacha sulla sinistra guida il gioco e in fase di costruzione. In generale, il Lione costruisce con un sistema 4+1, ma raramente la numero quattro lionese si accentra per formare un 3+1 o un 3+2 con le centrocampiste. In questo modo consente una maggiore densità sulla fascia opposta, ma allo stesso tempo non lascia chi costruisce in inferiorità numerica.

Accentrandosi può provare a cambiare repentinamente il gioco, visto che ha un gran mancino, che usa anche e soprattutto in aree più avanzate del campo. Infatti, principalmente Bacha è una calciatrice che partecipa molto alla fase offensiva, allargandosi e fornendo molti cross tesi. In Champions League ne ha forniti ben 5,2 a partita, con l’ottimo 52% di precisione.

Completa una fase difensiva molto solida e di grande intelligenza. Nella linea a quattro il Lione cerca molte volte una diagonale corta, con una delle due terzine che si stacca, ma con le altre tre che si stringono verso la zona in cui c’è il pallone. Così come Carpenter, anche Bacha non è solo corsa, dribbling e tecnica, ma anche sensibilità tattica difensiva. Sa quando andare a marcare l’avversaria, quando temporeggiare e quando stringersi o allargarsi.

Si tratta, quindi, di un Lione molto solido, che forse non dominerà la partita con il Barcellona. Tuttavia, l’importante nel calcio è avere le giuste occasioni e coglierle. Con pazienza, velocità e precisione Sonia Bompastor costruirà un’altra finale di Champions League, la ripetizione di quella del 2022 all’Allianz Stadium di Torino. Non sarà, però, con grande probabilità una replica fedele di quell’incontro. Il Barça è più maturo, il Lione è, invece, più strutturato e frizzante.

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