Supercoppa, difesa croce e delizia per il Milan in finale contro la Juventus

Allo “Stirpe” di Frosinone si sono affrontate Juventus e Milan per la corona di supercampionessa d’Italia. A incoronarsi tale è stata la squadra bianconera dopo una partita difficile e controllata dalle rossonere, perfette in difesa. O quasi. La fase difensiva era stata protagonista nella vittoria in semifinale contro la Roma, tanto che Ganz ha deciso di non cambiare la formula anche per questa finale per domare il super attacco juventino.

Le esterne Bergamaschi e Tucceri Cimini hanno lavorato molto bene nel far ripartire la squadra nei contropiedi, risultando funzionali in entrambi i reparti, o per cercare le teste delle saltatrici in area. La rete del momentaneo vantaggio del Milan è arrivata proprio grazie a un cross, anche se da fermo, di Bergamaschi che ha fornito un pallone perfetto per Grimshaw, lasciata sola dai difensori della Juventus.

Le loro incursioni hanno mandato varie volte la Juventus, che ogni volta che attaccava nella metà campo del Milan doveva fare attenzione a non perdere il pallone. Ciò ha limitato un po’ le giocate davanti. Più volte abbiamo visto verticalizzazioni di Sara Gama per Bonansea e Hurtig, chiuse nella gabbia milanista, per rischiare di meno. Però sia giocando troppo larghe, sia troppo strette, non sono riuscite a spaccare la difesa, di fatto, a cinque delle milanesi.

Questo però fino all’intervallo, quando le marcature si sono rilassate, un po’ per la stanchezza, un po’ per la doppia ammonizione che ha spedito sotto la doccia Codina. Due falli, due gialli, giusti secondo l’arbitro Caputi. Gli spazi più ampi hanno favorito Barbara Bonansea, i suoi dribbling e i suoi passaggi inconcludenti in area. Pur non trovando mai nessuna a piazzare il colpo vincente nella porta di Giuliani, è stata aiutata da Bergamaschi, autrice di un autogol dopo un passaggio a vuoto dell’esterna juventina. Come se non bastasse, la sua sfortuna non finisce qui, perché in sequenza ha stampato un destro sulla traversa dopo un’apertura di Piemonte, non riuscendo a farsi perdonare il pareggio provocato.

Nei primi minuti della ripresa a essere sfortunata non è stata comunque solo lei, ma tutte le sue compagne che sono rimaste orfane di Codina. Il difensore del Milan ha obbligato Ganz, mai veramente sicuro di quello che stesse facendo, a riordinare un po’ la squadra, mentre la Juventus di Montemurro pressava e metteva i scompiglio le avversarie con Bonansea, fortunatamente per le rossonere in maniera poco efficace.

Per questo motivo il tecnico australiano ha ben pensato verso la fine di riparare a questo difetto inserendo Andrea Stašková. A poco è servito, perché Girelli, rimasta in ombra per quasi la totalità della partita, si è inventata un colpo di genio. Un po’ come Grimshaw durante la fine del primo tempo ha sfruttato l’angolo battuto da Boattin per imbucarla. Stacco perfetto e alto per imprimere la giusta forza, vista la distanza, e per regalare l’ennesima gioia, questa Supercoppa, alla Juventus, sempre più egemonica in Italia.

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