La ACFF (Asociación de Clubes de Fútbol Femenino), ovvero l’associazione dei club calcistici femminili spagnoli, ha riportato un comunicato sul sito dell’associazione stessa.
Tale comunicazione riguarda il comportamento da mantenere e le informazioni a riguardo dell’ancora mancata approvazione di rendere la lega calcistica in Spagna professionistica.
Si leggono infatti i seguenti punti:
1. La ACFF e i suoi Club si uniscono e appoggeranno qualunque azione di rivendicazione che è stata e sarà messa a capo per le calciatrici durante questa e le prossime giornate per la situazione di stop nella quale si ha il processo di costituzione della Liga Professionale Femminile, e che dura già da 5 mesi da quando la competizione è stata ufficialmente qualificata per la Commissione Direttiva del Consiglio Superiore dello Sport.
2. A questo rispetto, risulta importante ricordare che il motivo dello stop NON è il mancato accordo tra i Club, poiché l’accordo C’È stato. Durante il mese di luglio, i 16 Club crearono diverse riunioni per discutere gli statuti, nei quali tutti poterono portare le proprie proposte e esporre e dibattere i differenti punti di vista. Tra tutte le proposte, ce ne fu una che poté contare di un appoggio maggioritario di 12 Club su 16 (maggioranza che non risultò questionabile in nessun altro ambito della nostra società) per la quale fu presentata formalmente prima del Consiglio Superiore dello Sport. Questione distinta è che si pretenda che l’accordo sia unanime. Questo, per non andare incontro alla legislazione vigente per la costituzione di una lega professionale, suppone un’alterazione del normale funzionamento di qualunque organizzazione democratica, che si basi sulla maggioranza e non sull’unanimità.
3. Nonostante ci sia il riferimento all’accordo maggioritario, i 12 Club che presentarono la proposta di statuto maggioritario, in un nuovo esercizio di responsabilità, e data l’importanza di sbloccare il processo di costituire quanto prima la Liga Professionale, sono disposti a incorporare al testo le idee della minoranza per il bene della Liga Professionale Femminile. Vogliamo che il passo dato per la maggioranza dei Club, incorporando le posizioni del gruppo minoritario, debba essere più che definitivo per avanzare nel processo, risultando un testo che, a pesare di non contenere la totalità di aspetti definitivi per l’una e l’altra parte, si rispettino le principali sensibilità degli uni e degli altri. È il momento di facilitare il compimento di questo momento storico. È il momento di creare la Liga Professionale Femminile, ricordiamo, la prima lega professionale femminile della storia dello sport spagnolo.
4. Per ultimo, quest’Associazione vuole mostrare il suo più grande energico rifiuto sulle sanzioni subite per un gruppo di Club, e soprattutto Levante UD, Real Sociedad e Villareal CF, in quanto è un nuovo atto di abuso e persecuzione esercitato dalla Real Federación Española de Fútbol (trad. Reale Federazione Spagnola di Calcio), una decisione assolutamente ingiusta, contraria alla legalità e che suppone un attacco diretto senza precedenti contro il calcio femminile, contro le calciatrici, contro i tecnici e contro i Club. La RFEF deve riconoscere una volta per tutte Primera Divisón de Fútbol Femenino è, dallo scorso 15 giugno, una competizione ufficiale di carattere professionale, e la sua legge durante il processo di costituzione di lega professionale si limita ad assumere in maniera provvisoria e limitata certi aspetti di gestione e coordinazione della competizione. Ma, soprattutto, la RFEF deve smettere di ostacolare la crescita del calcio femminile, di applicare una politica di punizione a tutti quelli o quelle che non appoggiano i suoi interessi, e di affossare il calcio femminile e le calciatrici.
Quest’Associazione difenderà le calciatrici e i Club prima di tutto sulle istanze e depurerà le responsabilità di tutti quelli che hanno partecipato a questo atto di abuso.
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