Annata difficile da dimenticare quella della Juventus, che conclude una stagione con i fiocchi tra i confini nazionali: esclusa la beffa Champions League contro l’ex “prima della classe” della competizione europea, vince la Supercoppa italiana e per il quarto anno di fila si porta a casa lo scudetto, vincendo tutte le partite disponibili. Unica macchia? L’uscita in semifinale di Coppa Italia, contro una Roma di grande carattere. Ma come è cominciata questa cavalcata?
Le marcature della prima partita, in casa Hellas Verona, sono un manifesto, un’anteprima dell’importanza di due calciatrici: a segno Girelli, che sarà capocannoniere a fine stagione e la crescita esponenziale della ventunenne Caruso. Eppure il campionato, alla seconda giornata, sembra rivelarsi paradossalmente più duro degli anni precedenti: un Empoli in forma smagliante rischia di frenare sul nascere le intenzioni bianconere, che rischiano di infrangersi in un pareggio o, addirittura, in una sconfitta: in una partita pirotecnica che dà ragione alle ragazze di Guarino solo al 93’, finendo sul 4 -3, si decide grazie alle doppiette di Bonansea e di Girelli. E dopo un tabellino identico a quello di Verona contro il San Marino, è già tempo di sfidare quella che sembra la diretta avversaria per lo scudetto: il Milan arriva alla sfida senza aver lasciato punti per strada, come la Juventus, che agguanta lo stesso i tre, sofferti, punti solo grazie ad un rigore di Girelli. È il primo tentativo di fuga in solitaria.
Una Fiorentina meno combattiva lascia vita facile (complice un’espulsione nei primi 15 minuti), subendo un 4 – 0 che vede per la prima volta tra le marcatrici il nome di Lina Hurtig, la quale, arrivata in estate, in questo momento della stagione, non è ancora chiamata tra le titolari fisse, nonostante le grandi aspettative. Fuori casa a Bari il copione è lo stesso, con una Caruso che conferma il suo fiuto per il gol, seguita dalle prime marcature stagionali per Cernoia e Stašková.
Nel terzo 4 – 0 consecutivo, l’assetto bianconero, con il suo gioco, dimostra di poter segnare con chiunque, non solo con gli attaccanti. È infatti il centrocampo a mettere a sedere il Sassuolo, insieme ad un gol di Sembrant. Dalle neroverdi ad altre neroverdi, la Juventus espugna con fatica il Santa Lucia, andando sotto nel primo tempo e ribaltando la partita: è la terza volta in campionato che i gol bianconeri sono di Caruso e Girelli. Partita simile per tabellino quella contro il Napoli, con il medesimo risultato finale di 1 – 2, dopo lo svantaggio iniziale.
Il successivo 4 – 1 ai danni della Roma sembra una formalità, eppure saranno queste stesse giallorosse la “bestia nera” della Juventus per il resto del campionato, già a partire dal sudatissimo 2 -1 che sarà il primo passo per portare la Supercoppa Italiana verso Torino. Anche nel Derby d’Italia, seppure con difficoltà iniziali, i tre punti vanno alle bianconere.
Se possibile, nel girone di ritorno le partite della Juventus sembrano essere ancora più in discesa: 5 – 0 a Verona, 0 – 3 contro un Empoli che in Coppa Italia cerca di far impazzire le bianconere come nella prima gara, riuscendoci, in parte, nella gara d’andata. E dopo la vittoria contro il San Marino, è ancora il Milan che tiene il passo della Juventus in classifica e si gioca il tutto per tutto: obiettivo, ristabilire la parità di punti per il primo posto. Ma qualcosa non funziona per le rossonere: un sonoro 4 – 0 dal sapore di scudetto porta la Juventus ancora più distante, togliendo certezze alle milaniste di Ganz, fino a questo momento avversarie temibili.
Una doppietta di Stašková porta la Juventus a vincere in casa della Fiorentina per 1 -2, a seguire una partita surreale che finisce 9 – 1 contro la malcapitata Pink Bari, che subisce, tra le altre cose, un poker di Girelli nell’arco di 25 minuti (in risposta ai 4 gol di Giacinti nel Derby di Milano). Mattatrice della sfida fuori casa contro il Sassuolo è invece Cernoia, doppietta in una partita che termina 0 – 3 in favore delle ragazze di coach Guarino.
È una squadra cannibale: un’altra partita che lo dimostra è quella che riporta 6 -1 come risultato contro la Florentia San Gimignano. Seguono le vittorie contro il Napoli per 2 – 0 e contro la Roma, di misura. Nonostante le vittorie ed il titolo matematicamente vinto, arriva una notizia: l’allenatrice Rita Guarino non sarà più parte della causa bianconera, ma la stagione è finita solo virtualmente. Domenica 23 maggio, nel Derby d’Italia, le bianconere regalano alla loro coach un 5 – 0, il miglio attacco (75 gol fatti) e la miglior difesa (10 subiti) della Serie A, un record di vittorie invidiabile anche nel panorama maschile e due trofei.
Tra le note più positive della stagione citiamo tra tutte Cristiana Girelli, capocannoniere con 22 gol in 21 presenze, Arianna Caruso, che dà l’impressione di essere in netta crescita, Barbara Bonansea, che non si è limitata alle marcature (8), fornendo assist importanti (se ne contano 3 in una sola partita, 8 in totale, più di tutte) e grandi giocate, Lisa Boattin che con la sua costanza è la calciatrice con più presenze stagionali (22) e più minuti giocati (1830, 200 in più di Giuliani). In una stagione faticosa per il capitano Sara Gama (10 presenze ed 1 rete) a causa infortuni, la difesa è stata sorretta dalle prestazioni di Sembrant (3 reti) e Salvai (1 gol e 2 assist). Valentina Cernoia si riconferma con 5 gol e 4 assist in 16 presenze, mentre le attaccanti Lina Hurtig (7 gol e 4 assist in 15 presenze) e Andrea Stašková (8 reti e 5 passaggi vincenti) cercano continuità realizzativa, di fianco a Maria Alves e Annahita Zamanian che condividono il numero di assist stagionali, 7.