Domenica 19 novembre, ore 16:00: il campo da gioco si infuoca per il tanto atteso derby d’Italia a Biella. Juventus e Inter women si sfidano per allungare o accorciare la loro distanza in classifica, attualmente di 5 punti (rispettivamente 18 e 13 a favore delle bianconere).
Formazioni
Juventus (4-2-3-1): Peyraud-Magnin, Lenzini, Salvai, Cascarino, Boattin; Grosso, Caruso; Thomas, Garbino, Beerensteyn; Nyström.
A disposizione: Aprile, Gama, Cafferata, Nilden, Cantore, Girelli, Palis, Bellucci, Sembrant.
Coach: J. Montemurro.
Inter (4-3-3): Durante, Thøgersen, Tomter, Bowen, Sønstevold; Pandini, Csiszár, Simonetti, Cambiaghi, Polli, Bonfantini.
A disposizione: Karchouni, Santi, Bugeja, Merlo, Robustellini, Alborghetti, Cetinja, Nchout, Jelčić.
Coach: R. Guarino
Primo tempo
Primo possesso per la Juventus. Partenza fulminea delle bianconere, vantaggio dopo meno di due minuti con Caruso, che approfitta della disattenzione difensiva interista: sempre più prolifica la numero 21. 1-0. Le padrone di casa insistono con la pressione, conquistando due corner consecutivi, sugli sviluppi dei quali Beerensteyn riesce a scaldare i guantoni di Durante. Al 5′, il raddoppio juventino è firmato Grosso, che con un tiro a rientrare di sinistro supera l’estremo difensore nerazzurro. 2-0. L’Inter prova ora a spingersi nella metà campo avversaria.
Un’altra grande occasione per la Juve passa dai piedi di Nyström, terza rete impedita da Tomter al minuto 20′. Dopo tre giri di orologio, l’Inter si rende pericolosa con Polli, la quale affronta Peyraud-Magnin in altezza: le due si scontrano e la palla si spegne in angolo. La partita torna su toni più equilibrati, in cui emergono guizzi delle punte Nyström e Polli e lo scontro sulla fascia tra Beerensteyn e Bonfantini.
La vera e propria reazione interista arriva al 41′, con una intelligente palla di Polli a servire Cambiaghi, la quale, da posizione defilata, sfodera un mancino che di poco esce dallo specchio. Le nerazzurre cominciano a guadagnare metri e trame vicine alla trequarti avversaria. Il primo tempo del derby d’Italia tra Juventus e Inter si conclude con il risultato di 2-0.
Secondo tempo
Batte l’Inter, ma presto il controllo passa per i piedi juventini. Lo scambio Lenzini-Thomas al 49′, infatti porta il terzino ad un tiro pericoloso. Al 53′ arriva il 3-0: da una punizione a centrocampo battuta da Caruso, Thomas spizza su tutte di testa, regalando un ulteriore vantaggio alle sue. Ancora una volta, le nerazzurre cercano di accorciare immediatamente le distanze: Cambiaghi vede l’uscita di Peyraud-Magnin sulla sua corsa e prova a scavalcarla con un pallonetto non preciso.
Al 60′ c’è la doppietta personale dell’ala francese: un tiro di collo pieno con il destro da dentro l’area di rigore, dardo che trafigge la porta di Durante sul suo stesso palo. 4-0. Ancora una volta la risposta interista è debole: Bugeja parte in contropiede, ma nel momento del rientro la difesa avversaria non le permette di tirare qualcosa di più di un debole colpo. Segue Karchouni da fuori area, una centrocampista capace di questi gesti tecnici, ma senza successo.
Al 67′ Durante impedisce un’ulteriore rete ai suoi danni sulla testa di Salvai, imboccata da un calcio d’angolo che la vede dimenticata dalla retroguardia ospite. Polli e Cambiaghi provano nuovamente ad alzare il baricentro della squadra, senza esiti. Al 79′, al primo pallone toccato della sua partita, Girelli guadagna un rigore su pestone di Simonetti e non sbaglia dal dischetto: 5-0.
Ora tocca alla Juventus difendere: l’intervento di Salavi su Karchouni è provvidenziale. Splendido poi il pallone di Bugeja a servire Cambiaghi, che alza troppo il pallone a tu per tu con il portiere bianconero. Anche Thøgersen tenta una discesa sulla fascia per sorprendere Peyraud-Magnin sul proprio palo, ma la francese copre lo specchio. Al 91′ l’Inter insiste e riempie l’aria di rigore con Cambiaghi, che serve al centro, alla ricerca della deviazione sotto misura di Jelčić, la quale può solo sfiorare.
Termina 5-0 il tanto atteso derby d’Italia, che prometteva scintille e, in un certo senso, le ha avute, ma da parte di una sola formazione in termini di timbri sul tabellino. Il cinismo delle bianconere non permette gioco alle milanesi, che tornano a casa con una sonora sconfitta, pur avendo avuto numerose occasioni, talvolta coperte da un velo di sfortuna.