Che ormai viviamo in un’epoca fondata sui social è ovvio, ma li sappiamo usare nel modo giusto per contribuire alla crescita del calcio femminile?
Oggigiorno il mondo è alla portata dei social; Facebook, Instagram, Twitter, Tik Tok, Youtube e tanti altri. Il loro fine è semplice: comunicare.
Ma il problema è se lo facciamo nel modo giusto e per scopi giusti.
Entriamo però nella branca del calcio femminile, e di come i social servano a far crescere il movimento, non solo in Italia, ma nel mondo intero.
Ci sono paesi in cui ormai per essere aggiornati sulle squadre femminili è sufficiente cercare il nome, aggiungere la parola “femminile” nella lingua del paese, e il gioco è fatto. Si accede in maniera automatica ai vari contenuti riguardanti le calciatrici, la società e tutto ciò che colpisce gli occhi dei tifosi e degli appassionati.
Ne sono esempi il Barcellona, il Wolfsburg, Il Paris Saint-Germain, il Chelsea, il Real Madrid, insomma la maggior parte di quelli che vengono definti come “top club”.
In Italia questo ancora manca, o per lo meno, non tutte le società adoperano lo stesso criterio. Se la squadra femminile dipende dall’omonima maschile non sempre è facile trovare contenuti esclusivi alla controparte femminile.
Facciamo qualche esempio: la Fiorentina ha diviso i canali della squadra maschile e della squadra femminile, così come la Juventus, l’Hellas Verona, il Palermo e l’Empoli.
Ma molte no, o per lo meno lo hanno fatto in parte. Roma, Milan, Inter, Sassuolo, Lazio, Pro Sesto e tantissime altre usano un solo account, nei vari social, valevole sia per il maschile che per il femminile.
Roma e Inter dividono su Twitter, ma non su Instagram e Facebook. Il Sassuolo non divide per nulla. Ogni canale social del club neroverde ha sia contenuti riguardanti i ragazzi, sia le ragazze e sta all’utente cercare di individuare artivolo per articolo quale appartiene alla prima squadra di mister Roberto De Zerbi e quale alla squadra di mister Gian Piero Piovani.
È chiaro quindi che la mancata divisione crei complicanze a chi è alla ricerca di contenuti esclusivamente mirati al femminile, visto che il mondo del maschile è quello che viene postato di più per ragione di numero di followers.
Ci torna quindi utile una frase lanciata da Elena Linari, difensore della Roma e della nazionale italiana:
Il movimento del femminile sta crescendo molto, ma è ancora indietro in Italia. Io uso i social media come uno strumento contro la discriminazione.
Ecco, una critica a ciò che potrebbe definirsi un uso non del tutto corretto dei media per il progresso del calcio femminile in Italia.
E la FIGC in tutto questo che fa?
La Federazione italiana si fa promotore della diffusione del calcio femminile tramite il sito internet. Sito che delinea nei dettagli i contenuti relativi esclusivamente ciò che riguarda il calcio italiano femminile. Dalla nazionale, ai club, alle notizie, ai risultati e persino ai comunicati, cercando di trasmettere quante più informazioni possibili.
Un compito molto gradito per gli appassionati a questo sport, visto che possono attingere dalla fonte primaria le varie novità.
La stessa Federazione è stata infatti insignita del premio riguardante proprio la costante crescita dei followers che hanno sempre più apprezzato il modo in cui la Divisione Calcio Femminile abbia pubblicato contenuti in maniera sempre più dettagliata su ciò che accade nell’ambiente del calcio femminile nella nostra penisola.
L’idea vincente è sicuramente stata quella degli highlights della serie A un’ora dopo la fine dei match sul canale Youtube della FIGC Femminile.
Tutto ciò può essere quindi una chiave positiva del movimento?
Assolutamente sì. Se ci fosse sempre più una maggiore condivisione sui social da parte degli utenti, magari in maniera non solo costante sulle squadre meglio poste in classifica come avviene di solito, ma relativa all’intero movimento, allora il calcio femminile italiano farebbe dei passi da gigante.
Le stesse giocatrici sanno quanto è importante parlare il più possibile di ciò che accade intorno a loro. I tifosi allora non dovrebbero far altro che aiutarle a creare nuovi contenuti sulle varie piattaforme di comunicazione.
Si potrebbe quindi definire che i media aiutino moltissimo la crescita del settore, ma vanno utilizzati e indirizzati nella maniera giusta. C’è ancora del lavoro da dover fare. Manca ancora un po’ per far sì che, almeno sull’aspetto mediatico, si possa iniziare a competere con il resto dell’Europa e del mondo.
Non va dimenticato, inoltre, che dalla prossima stagione la serie A sarà professionistica e sarebbe opportuno che tutte le 10 squadre che prenderanno parte al nuovo campionato siano attive in ogni modo possibile sui propri social caricando contenuti che catturino l’attenzione.
Avere materiale da poter consultare periodicamente in pochi click, è proprio ciò che ci sprona ad essere follower di un determinato profilo o pagina.
Che sia su Facebook, Twitter, Instagram o YouTube, ciò che più conta è riuscire ad appassionare sempre più i tifosi e gli amanti del calcio femminile.
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