Esclusiva CFITA: L’approccio nutrizionale nel calcio femminile, parla il dott. Natale Gentile

Biologo, consulente presso l’area di Nutrizione di Inter e FIGC, docente presso la scuola regionale del CONI; Natale Gentile oggi ci svelerà tutti i segreti sull’approccio nutrizionale nel calcio femminile, tra complessità e soddisfazioni personali.

Ci racconti un po ’della sua carriera e ci dica come è arrivato ad inserirsi nel settore del calcio femminile

Fino al 2017 non avevo avuto nessuna esperienza nel calcio femminile, ma in quell’anno la Figc istituì il settore di nutrizione all’interno dell’area di performance e mi fu affidata la Nazionale femminile. Iniziai a documentarmi sul calcio femminile con le scarne evidenze presenti in letteratura andando anche ad osservare il modello prestativo, aspetto fondamentale poi per considerare gli adeguati introiti calorici e dei macronutrienti da somministrare alle atlete. In questi anche dal punto della produzione scientifica inerente la nutrizione è aumentato di gran lunga l’interesse intorno alle calciatrici ed anche come club abbiamo fornito un nostro piccolo contributo in collaborazione con l’Università Statale di Milano andando ad allestire un primo studio osservazionale sul rapporto tra ciclo mestruale e performance.

In questo momento è impegnato con la nostra Nazionale, ma ha anche un’esperienza di club. Dal punto di vista tecnico sappiamo che ci sono moltissime differenze, ma quanto cambia il suo lavoro quando deve lavorare in finestre di tempo così ridotte come con la Nazionale?

Sono due approcci effettivamente diversi. In nazionale, a differenza del club in cui abbiamo a disposizione tutti i giorni le ragazze, c’è un approccio che definirei conservativo di gestione dell’alimentazione e della supplementazione in un periodo temporale limitato. Nel caso, invece, di competizioni europee o mondiali c’è la necessità di dover gestire anche dal punto di vista nutrizionale gli impegni agonistici ravvicinati; sovente mi capita di ripetere in queste circostanze che l’immediato post match rappresenta già l’inizio del match successivo in quanto bisogna porre le condizioni per un recupero più celere possibile dell’atleta anche tramite l’alimentazione e l’integrazione/supplementazione.

Sappiamo quanto le ragazze vivano delle differenze ormonali e anatomiche rispetto agli uomini che le predispongono molto di più ad infortuni gravi. Come si compensano le difficoltà dal punto di vista ormonale con la nutrizione e l’allenamento?

Effettivamente è vero la variante ciclo influisce sulla performance e anche sul rischio di infortuni, per esempio Il rischio di rottura del legamento crociato aumenta da 4 a 6 volte in più rispetto agli uomini; ciò è dovuto sia a motivi ormonali sia anatomici e si stanno moltiplicando le ricerche in tal senso. Come già detto, con il club abbiamo iniziato un primo studio osservazionale sul rapporto fra ciclo mestruale e performance, ma l’obiettivo finale dovrebbe essere quello di arrivare ad una periodizzazione della nutrizione in relazione alle varie fasi del ciclo, cosa particolarmente difficile in uno sport di squadra dove esiste la gestione di un gruppo.

Quali sono le più grandi soddisfazioni e le più grandi complessità che ha trovato nella sua carriera?

Le difficoltà le ho riscontrate soprattutto all’inizio dovendomi approcciare al calcio femminile in assenza di una letteratura sport e genere specifica.
Come soddisfazione personale metto i Mondiali del 2019 ed in particolar modo la conferenza stampa, un piccolo stralcio della quale fu riproposta alla Domenica Sportiva, nella quale per la prima volta, credo in assoluto, si parlò dell’importanza della nutrizione e della supplementazione per la performance.

Ci racconta anche quanto è importante il lavoro di staff in una Nazionale?

È fondamentale, per esempio dal punto di vista della prevenzione degli infortuni si deve lavorare a 360 gradi per ridurre il rischio facendo in modo che diverse professionalità con approcci da diverse latitudini possano interagire ed integrarsi per un comune obiettivo.

Ringraziamo ovviamente il dott. Natale Gentile oltre agli addetti stampa di Inter e FIGC per aver reso possibile questa intervista.

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