Giulia Nicodemo, l’arte di avere pazienza

Foto di Andrea Nicodemo, esultanza di Giulia Nicodemo

Una questione di pazienza

Anche avere pazienza è un modo di essere talentuosi. Giulia Nicodemo ne ha avuta, fin da quando ha cominciato a giocare a calcio. Era il 2016, in un torneo estivo giocato in una frazione di Portogruaro, Villanova. Giulia quel giorno vestiva il biancoverde della Fossaltese e il ds del Potogruaro femminile Shaqa Gashi la notò, proponendole a fine torneo di passare al granata. Suo papà Andrea, che la accompagnava, quel giorno la spinse ad accettare, ma il resto lo fece lei. Ci voleva coraggio: fin dal suo ingresso in squadra, infatti, era una delle più giovani. Arrivava al campo di allenamento in pulmino, perché abitava a Teglio Veneto e non aveva ancora la patente, e quando usciva dallo spogliatoio la si poteva vedere in pantaloncini corti anche d’inverno. Diventa “Giulietta” per i dirigenti, “Giuls” in spogliatoio. Gioca terzino, non è sempre titolare ma sa aspettare il proprio turno e quando scende in campo ricopre il ruolo con abnegazione. Questione di pazienza. Nel frattempo, gestisce insieme alla compagna Alexia Oprea una pagina instagram demenziale, Aleopreandgiuls, dove ridicolizza la quotidianità di allenamenti e partite della rosa portogruarese. Non postano più dal 2019, ma il montaggio in cui Giuls e Ultimo duettano a Sanremo è tuttora spendibilissimo.

Facci una foto

Non era passato molto dal suo ingresso in squadra che anche Andrea fu coinvolto: il solito Shaqa Gashi lo vede aggirarsi per le tribune del “Mecchia” con la macchina fotografica al collo e gli propone “Perché non ti sistemi a bordo campo per fare le foto?”. Andrea diventa in breve il fotoreporter fisso di tutte le partite in casa del Porto: l’inizio di una collaborazione che resiste ancora oggi. Anzi, negli anni Andrea ha anche iniziato a gestire con successo le pagine social della squadra, generando una enorme crescita di iscritti. Grazie ai suoi scatti, molti momenti memorabili della storia delle granata sono rimasti fissati per sempre. Uno in particolare, però, nella galleria di Andrea e di Giuls, li supera tutti.

Le premesse dello scatto

Il 19 febbraio 2020 il Portogruaro è impegnato in trasferta a Maserà, nel cuore della provincia di Padova, con l’obiettivo di mantenere la scia del Montecchio capolista. È la quattordicesima giornata di Eccellenza femminile. Contro la peggior difesa del girone, però il compito potrebbe essere complicato dalla panchina molto corta di quel pomeriggio. Non sbloccarla subito potrebbe trasformare il rettangolo di gioco in un labirinto, ma i gol di Finotto e Gallo nel primo quarto d’ora prevengono questo rischio. Senza più pressioni il Porto dilaga ed è spettacolo: Minutello, Volpatti, Feletti (due volte), Nodale su rigore e Piemonte (doppietta) fissano il risultato sul 9-1. Eppure il gol che vale più di tutti deve ancora arrivare, anche se ormai l’esito dell’incontro è acquisito, è il 10-1. Giulia era entrata nella ripresa e giocava alta a sinistra, ma quando Furlanis scappa sulla fascia destra e dal fondo mette in mezzo, lei ha tagliato in diagonale e si trova al centro dell’area. La palla è leggermente lunga, deve allungarsi in scivolata, ma proprio prendendola di taglio, diventa imprendibile. Appena si rialza e realizza di aver segnato il suo primo gol in campionato, cerca con lo sguardo suo papà, che quel giorno aveva seguito la trasferta, libero per una volta da impegni lavorativi.

217 kb di felicità

Era – ovviamente – a bordo campo, con la macchina fotografica al collo. Prima di essere raggiunto dall’abbraccio della figlia, fa in tempo a scattarle una foto mentre gli corre incontro. L’istantanea cattura un momento unico di una storia che va oltre il campo, le maglie, la partita. La carica emotiva sprigionata da quei 217 kb è solo percepibile per chiunque al di fuori di loro due. Giuls ha avuto pazienza, quel giorno come in tanti altri, e quando è arrivato il cross si è fatta trovare pronta. Ancora oggi, Andrea si scioglie quando gli viene mostrata quella foto, però anche lui quel giorno era nel posto giusto e ha saputo aspettare. Questione di pazienza, che è un talento. Foto di Andrea Nicodemo. Clic.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *