La nostra redazione ha avuto il piacere di aver potuto chiacchierare con il responsabile e direttore manager Raffaele De Luca della società di scouting BTS (Best Talent Soccer).
La BTS sappiamo essere in stretto rapporto di collaborazione con la società dell’Arezzo. Cosa bolle in cantiere?
Innanzitutto c’è da chiarire che ci occupiamo del mondo del calcio sia in versione femminile, sia in versione maschile, in modo da avere quanti più contatti possibili. La nostra agenzia lavora non solo sul territorio italiano, ma anche in quello statunitense. Massimo Anselmi, il presidente dell’Arezzo, con il quale ho un legame da anni, mi ha infatti chiesto informazioni su giovani ragazze straniere che vivono o studiano negli USA. L’obiettivo finale è portare la squadra in serie B. Sogno sfiorato per pochissimo nella scorsa stagione.
Il progetto della società aretina va dal nuovo centro sportivo alla serie tv che racconterà la stagione in corso nel prossimo periodo estivo. L’idea è di far entrare il calcio femminile nelle case degli italiani.
Di cosa si occupa la BTS quando ha con sé una giovane ragazza?
Le curiamo l’immagine e la facciamo crescere sotto ogni punto di vista. Andiamo a curare i dettagli che spesso fanno la differenza. Infatti lo stesso Arezzo vuole creare degli scambi interculturali tra le ragazze italiane e quelle americane in modo da far vivere quante più esperienze possibili ai futuri talenti. Per scambi interculturali si intendono quelli in ambito universitario, visto che negli USA le ragazze giocano a pallone sin da subito.
Tra le varie fuoriclasse che intendiamo portare in maglia granata c’è, per esempio, la calciatrice Robin Zijlma, difensore e centrocampista olandese che si è laureata in America, classe ’97. A giorni dovrebbe arrivare alla corte di patron Anselmi. Lei ha giocato nelle giovanili dell’Ajax e nella prima squadra del DDS Haarlem e, secondo la selezionatrice americana che l’ha seguita, è dotata di fiuto del gol e di talento tecnico.

Quali sono gli step per avvicinare una ragazzina ad una nuova società?
Per prima cosa c’è un approccio con il college americano che segnala all’università il giovane talento, quindi l’università la acquisisce nella squadra portandola al completamento degli studi.
Il compito della BTS è di segnalare alle società italiane queste ragazze.
Molte sono le calciatrici che sognano di venire nel nostro bel paese, soprattutto in Toscana. Qui c’è da ringraziare il presidente Rocco Commisso della Fiorentina che viene visto come una garanzia per le giovani americane. Le città di Arezzo, Siena, Firenze e Pisa sono le più gettonate. Ovviamente non disdegnano Roma, Napoli, Milano e altre grandi cittadine della nostra penisola.
Così, secondo quelle che sono le varie richieste delle società, facciamo firmare loro i contratti grazie al nostro team di avvocati.
È corretto dire che quindi la più grande differenza tra il calcio femminile italiano e quello americano risiede proprio nell’insegnamento dell’attività sportiva già in giovane età?
Assolutamente. Da noi, oltre alle varie scuole calcio non abbiamo altro. La ragazza è libera di scegliere se iscriversi o meno. In America la guidano nel mondo sportivo e l’aiutano a migliorare. Poi, sta a loro capire e decidere se continuare a coltivare la passione o meno. Nel caso decidessero di continuare, noi talent scout le aiutiamo con lo step di portarle verso i club europei e le curiamo le immagini, cosa che poche società fanno qui in Italia.
La redazione di Calcio Femminile Italia ringrazia la BTS nella figura di Raffaele De Luca e la società dell’Arezzo Calcio Femminile per averci permesso quest’intervista, con l’augurio che il progetto di crescita delle ragazze riesca a compiersi nel miglior modo possibile.
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