Esclusiva CFITA: il presidente Anselmi ci illustra il progetto del suo Arezzo

La nostra redazione ha avuto il piacere di poter parlare con Massimo Anselmi, presidente dell’Arezzo, squadra militante nella serie C girone A, reduce dal successo in trasferta sul campo del Pavia Academy col risultato di 2-3.

Presidente, potrebbe fare un commento sulla sfida di domenica in casa del Pavia?

È stata un’ottima partita. Le due squadre erano ben attrezzate, ma noi avevamo studiato le tattiche del Pavia. Mister Emiliano Testini è un professionista nel suo lavoro.

Ho parlato con Giorgio Benaglia, il presidente del Pavia, e mi ha spiegato che nella cittadina lombarda non è facile condividere i movimenti sportivi, nonostante la società spinga per far conoscere le ragazze.

Tornando alla partita, mi ero preoccupato al vantaggio iniziale del Pavia, però sapevo che la situazione poteva tornare a nostro favore, e così è stato alla fine.

Dispiace moltissimo che Martina Ceccarelli salti la sfida contro lo Spezia, altro scontro diretto che avremo domenica in casa nostra. So che l’adrenalina sale nelle ragazze durante il match, però è sempre meglio evitare certi episodi soprattutto se portano a squalifiche.

Festa Pavia Academy-Arezzo 2-3
Le aretine festeggiano la vittoria in casa del Pavia Academy

 Come descriverebbe invece la stagione fino questo momento, prendendo in considerazione anche il passaggio del turno in Coppa Italia?

È una stagione che promette bene, ma non possiamo sottovalutare nessuna squadra. Rispetto alla stagione passata tutte le compagini si sono rinforzate e si sono attrezzate molto di più. Noi possiamo fare la differenza e io confido nelle capacità del nostro mister e di tutti i collaboratori, oltre ovviamente a quelle delle nostre “citte amaranto”.

Cos’è per lei il calcio femminile e cosa trova di speciale in questo sport?

Iniziamo a dire che il calcio femminile è a tutti gli effetti uno sport interessante e io mi batto per farlo capire a più persone possibili. Il calcio mi emoziona in tutti i suoi aspetti. Le ragazze, inoltre, fanno degli enormi sacrifici dividendosi tra scuola, lavoro, allenamenti, spesso alle 18,30 con basse temperature, e partite della domenica.

Qual è la filosofia della sua società?

Comunicare tutta la bellezza del calcio femminile in ogni sua forma e per fare questo abbiamo voluto fortemente coinvolgere la città giocando le nostre partite interne allo stadio Comunale “Città di Arezzo” oltre alla diretta televisiva delle partite in una televisione del nostro territorio. Credo che tutto ciò sia molto importante per una squadra che milita in Serie C.

Sappiamo che tra i vari progetti c’è il documentario sulla stagione. Da dove è partita l’idea?

L’idea mi è venuta guardando un documentario sulla Formula Uno, sport che mi appassiona, e così a fine stagione mostreremo tutto il team all’opera con questa serie televisiva.

Inoltre c’è sempre la volontà di far conoscere la squadra non solo alla città di Arezzo, ma a più persone possibili in tutta Italia, con la voglia di far emergere a dovere l’intero movimento calcio femminile. Sarà possibile vedere anche il dietro le quinte del calcio: verranno raccontate storie non solo di campo, ma anche di tutto ciò che accade nella vita delle nostre ragazze.  Alle volte ho l’impressione vengano sottovalutati i sacrifici che quotidianamente tutte le ragazze devono affrontare.  

Serie TV Arezzo
Banner della serie TV dell’ACF Arezzo

 Qual è il progetto che ruota attorno alla squadra?

Spero di riuscire a far salire la squadra nelle categorie superiori, ma per far ciò è ovvio che occorrono investimenti e risorse umane qualificate: dallo staff tecnico a quello sanitario (soprattutto adesso che siamo ancora in emergenza) con il medico sociale e la psicologa, fino ad arrivare a tutti i nostri collaboratori.

Un desiderio sarebbe quello di far avvicinare anche i tifosi al calcio femminile, un po’ come già esiste con l’Arezzo maschile.

In più in cantiere c’è la voglia di costruire un centro sportivo dedicato e vogliamo coinvolgere, almeno così speriamo, calciatrici di categorie superiori.

 Quale parola utilizzerebbe per descrivere ciò che è per lei l’Arezzo?

Passione. Da imprenditore ho tante attività, ma qui non lo faccio certamente per il conto economico, ma per la spinta emozionale che sento dentro.

Penso a chi un giorno mi succederà nella mia carica e voglio costruire delle basi solide. Per me questo è il primo anno da presidente, visto che considero il precedente come “anno zero”.

Ciò che mi sento di aggiungere è che il campionato è lungo e rispettiamo tutte le squadre, stiamo con i piedi per terra e non ci vogliamo dare delle arie.

La redazione di Calcio Femminile Italia ringrazia l’Arezzo e il presidente Anselmi con l’augurio che il progetto in ballo possa realizzarsi al meglio.

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