Il Futsal è uno degli sport fondamentali di Ragazze Nel Pallone, evento sportivo al femminile che si tiene da quattordici anni a Padova nel mese di luglio. E’ uno sport in forte crescita, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche mediatico.
Ne parliamo con Sonia Facino, ex calciatrice ed attualmente fra le dirigenti della società delle ex “Granzette”, ora Rovigo Orange.
Sonia, parliamo delle origini della tua passione: cos’ha significato per te giocare a futsal ?
In realtà io non ho iniziato con il Futsal, ma con il calcio a undici. Il Futsal è stata quella che io ritengo un’evoluzione, una progressione di carriera che credevo più semplice, ma che invece mi ha messa alla prova, portandomi a praticare uno sport più veloce e più “di nicchia”, in un ambiente diverso ma che mi ha dato molte soddisfazioni. Ora che ho smesso di giocare, del resto, la mia passione non si è affievolita: ho il patentino di allenatrice di calcio a cinque, che mi permette di allenare fino alla serie A femminile e alla serie B maschile e non escludo in futuro di conseguire il “Futsal Uefa B”.
Cosa ti ha spinto a far parte del progetto Be Brave, ideato da Arianna Pomposelli ?
Conosco Arianna da molti anni: ci siamo prima incrociate da avversarie sui campi di Futsal, poi il nostro rapporto è sfociato in una vera e propria amicizia. Io sono una grande appassionata di Futsal giovanile ed ho al tempo stesso molta stima di Arianna e del suo modo energico di buttarsi nei progetti. Lei aveva già creato il progetto “Be Brave”, che continua tutt’ora ed ha lo scopo di far conoscere il Futsal alle bambine, in passato quasi sempre escluse dal praticare il calcio. Parlando con lei, è nata l’idea di creare una sezione del progetto, che abbiamo chiamato “Be Brave Ragazze”: in pratica è stato un evento itinerante dedicato alle appassionate di Futsal di ogni età, che ha avuto Ragazze Nel Pallone come una delle sue tappe nell’edizione 2021, oltre a Falconara, Roma, Milano e Cagliari. E’ anche grazie a questo progetto che il Futsal è entrato permanentemente fra le competizioni di Ragazze Nel Pallone.
Quattro anni fa Elisabetta Torresin, presidente di Ragazze Nel Pallone, ti ha chiesto di organizzare un torneo di calcio: come sono andate le cose ?
In effetti quattro anni fa Elisabetta mi ha chiesto di occuparmi dell’organizzazione del torneo di calcio a sei che già si svolgeva durante l’evento. Devo dire che è stata, ed è tutt’ora, un’esperienza piuttosto impegnativa, ma ammetto che gestire la logistica di un torneo è qualcosa che mi appassiona molto. Due anni fa è nata l’idea, sulla scia del progetto itinerante “Be Brave Ragazze” cui accennavo prima, di inserire anche il calcio a cinque fra le competizioni di RNP, arricchendo l’evento di uno sport divertente e di grande prospettiva. Quello che di Ragazze Nel Pallone mi ha poi definitivamente convinto è stato l’intento, apertamente dichiarato, di voler promuovere a vari livelli lo sport femminile. Inoltre, quello di RNP è un ambiente fantastico in cui stare con la gente e conoscere nuove persone.
Come vedi la situazione del Futsal in Italia ?
Quello del Futsal è un movimento in grande crescita, ci sono giocatrici straniere che apportano al nostro campionato una grande qualità, pur in un contesto che formalmente non è ancora professionistico, sebbene lo sia di gran lunga dal punto di vista della caratura delle atlete. Sta aumentando notevolmente la visibilità mediatica, che anni fa non era neppure pensabile, con alcune partite trasmesse da una rete importante. Tutto questo in presenza di società che sono decisamente più strutturate, vale a dire che hanno una maggiore cura dell’ambito dei social in generale, e del social marketing in particolare, elemento fondamentale per invogliare le giovani generazioni ad avvicinarsi a questo bellissimo sport.
Vedi possibile un passaggio al professionismo per le giocatrici ed i giocatori di Futsal ?
Al professionismo si arriverà in futuro, ma temo non sarà un passaggio breve e nemmeno facile. Per quanto riguarda il versante femminile, l’attenzione dei media è sul calcio a undici, elemento che ha fatto sicuramente evolvere questo aspetto del movimento calcistico italiano. Purtroppo però questi benefici non si sono riversati anche sul Futsal, che pare viaggiare su una sorta di “binario separato” sia rispetto al calcio a undici in generale, sia rispetto alle società di calcio a cinque maschile, cosa che non consente alle calciatrici di poter sfruttare delle sinergie con società più forti economicamente, come accade invece spesso per le squadre femminili a undici.
Tu ricopri il ruolo di dirigente, nella società delle “Rovigo Orange” (ex Granzette). Come vedi il tuo futuro nel Futsal ?
Finora ho allenato, devo dire con grande soddisfazione, i settori giovanili delle Granzette. Dall’anno prossimo però ho deciso di dedicarmi totalmente al ruolo di dirigente di questa società. Mi focalizzerò sui settori giovanili, ma una parte importante del mio lavoro verterà anche sulla gestione dei social media: al di là della promozione delle “Orange”, l’intento è quello di fare in modo che sempre più persone possano conoscere il Futsal, seguirlo e possibilmente praticarlo. Tra l’altro la Divisione Calcio a Cinque della FIGC sta spingendo perché le società si dotino di figure professionali che si occupino di marketing a livello locale. Nel Futsal del resto ci sono poche figure femminili nei ruoli dirigenziali, che restano per ora appannaggio degli uomini: questo mi dà una motivazione in più per impegnarmi nel mondo dello sport. Nel frattempo, porto avanti il lavoro con cui mi guadagno da vivere, (sono amministrativa nel ramo della logistica) che si affianca alla mia grande passione.
Come sappiamo, infatti, le donne dello sport quasi mai riescono a vivere con i proventi della propria attività agonistica e devono conciliare la passione per lo sport con un lavoro che permetta loro di affrontare la vita quotidiana. Ma possiamo essere certi che Sonia non si farà fermare dalle difficoltà e continuerà, come molte altre donne, nella sua attività di promozione del Futsal femminile.