Esclusiva CFITA: intervista a Nicole Croin

Oggi ci siamo concessi una lunga chiacchierata con un gioiellino dell’Hellas Verona, Nicole Croin, attaccante classe 2003 che ha deciso di rilasciare quest’intervista che riportiamo, parlando del suo futuro, della sua breve carriera e non solo.
Ciao Nicole, vogliamo chiederti subito cosa rappresenta per te il calcio…
“Il calcio è una valvola di sfogo, quando entro in quel rettangolo verde tutto ciò che in quel momento mi opprime o mi fa stare male sparisce, lasciando spazio solamente alla gioia e al divertimento. Posso pensare il calcio come mio migliore amico, che non mi ha mai abbandonato in tutti i momenti difficili, che nonostante tutto è in grado di farmi stare bene anche solo per quelle poche ore. In realtà non mi ha spinto nulla a diventarlo, semplicemente mi divertivo un sacco a giocare ed è ancora cosi.”
C’è qualcuno che ha avuto particolare influenza sulla tua carriera?
“Grande influenza fino ad ora ce l’hanno avuta i miei genitori, mi hanno sempre supportata in ogni momento, sia bello che brutto, ed in ogni decisione. Mi hanno sempre portata a credere in me, e a metterci il 100% in ogni cosa che faccio, e per questo gliene sarò sempre grata. E devo ringraziare anche una persona che mi ha seguito molto quando giocavo nella squadra maschile del suo paese, ha sempre creduto in me e nelle mie potenzialità.”
Quanto hanno pesato le emozioni per una 2003 come te, nel giorno del debutto con questa maglia?
“Ricordo di aver sentito il peso della maglia addosso, volevo impegnarmi al massimo per poter aiutare la mia squadra. Mi sono sentita felice di poter rappresentare la mia città, e questo mi ha sicuramente sempre dato tanta motivazione. No non sento particolarmente la pressione del pubblico, anzi penso sia meglio quando ci sono tante persone a guardarti, ti fa provare maggiore adrenalina.”
C’è qualche idolo a cui ti ispiri? E quale posizione preferisci ricoprire in campo?
“Il mio idolo nel femminile è mia cugina, gioca da tutta la vita a calcio, ha anche vinto lo scudetto nel 2015 con l’AGSM Verona. poi ha avuto un infortunio per il quale è stata ferma due anni, ed ha provato davvero tanta sofferenza in quel periodo lontana dal campo. Ma nonostante questo non si è mai arresa, ha sempre lottato fino all’ultimo per tornare in campo e alla fine ce l’ha fatta. Mi sono sempre ispirata a lei e alla sua forza di volontà, voglio essere come lei che non si è mai arresa a nessun problema che le si parasse davanti. Il mio ruolo preferito è l’attaccante esterno, che sia a destra o sinistra è indifferente, mi piace sia poter rientrare e tirare che servire un cross alle mie compagne. Quando sono in campo è come se tutto sparisse, tutti i pensieri negativi non ci sono più, e rimane solo la voglia di giocare ed esprimere me stessa.”
Quale credi possa essere la tua chiave in futuro per diventare una vera professionista?
“Secondo me per arrivare ad essere delle professioniste bisogna in ogni occasione dare il 110%, negli allenamenti in primis per poi poter condurre una buona partita; avere sempre costanza, lavorare sempre duro, e non mollare mai nemmeno quando le cose non vanno secondo i piani. Fuori dal campo bisogna tenere la cosiddetta “vita da atleta”, alimentazione giusta, riposarsi adeguatamente, insomma tutte quelle piccole cose che nell’insieme compongono una vita sana.”
Vuoi raccontarci le tue prime emozioni dopo esser stata contattata dalla tua nuova agenzia, MapaSportsAgency?

“Sono stata contenta di esser stata contattata, è un’agenzia molto disponibile con le ragazze, che cerca di dare il meglio a chi assiste. L’ho scelta perché ho visto quanto ci tiene ad investire nel calcio femminile, vuole che arrivi ad un certo livello. Si impegna ad offrire alle ragazze migliori servizi, si sente che vogliono aiutare le ragazze ad arrivare ai loro obiettivi. Mi aspetto che possano rappresentarmi al meglio, e quindi di essere soddisfatta del servizio.”

Quali sono invece i tuoi sogni, dentro e fuori dal campo?

“Vorrei diventare una calciatrice professionista, continuare a fare ciò che mi piace ad un buon livello. E voglio avere davanti una lunga carriera, indipendentemente da dove arriverò e se riuscirò a realizzare i miei obiettivi. Fuori dal campo per ora voglio continuare a studiare, diventare biologa è ciò che mi piacerebbe.”

Per chiudere l’intervista, aiutaci a dare un calcio alla violenza di genere e alle disparità

“C’è ancora tanto da lavorare, per quanto riguarda la violenza sulle donne, oggi giorno si sentono molti casi, cui spesso non viene fatta giustizia. Ma penso che ci sia da lavorare in generale sulla violenza contro le persone di ogni genere, quindi anche sugli uomini. La violenza non dovrebbe esistere in nessuna forma, dovrebbe essere punita nelle giuste maniere.”
Ringraziamo moltissimo Nicole per la sua disponibilità, MapaSportsAgency e l’Hellas Verona per aver reso possibile questa intervista.

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