Coppa Italia, la Juventus sbaraglia un Milan troppo impreciso

La Juventus ha ipotecato la qualificazione alla finale di Coppa Italia, vincendo per 6-1 in questo primo atto della semifinale in casa del Milan, troppo poco preciso in ogni frangente. La squadra di Ganz, orfana di Guagni e Piemonte, si è dimostrata disorganizzata in difesa e poco lucida in attacco, dove Thomas, autrice del gol della bandiera in pieno recupero, e Longo hanno anche avuto le loro occasioni, non sfruttate a dovere. La prima si è mangiata un gol praticamente fatto difronte a Peyraud-Magnin, brava a ipnotizzarla, dopo aver rubato palla a Sembrant vicino all’area, mentre nella ripresa la seconda, servita dalla stessa Thomas, ha provato una diagonale, mandando di poco a lato.

Ancor più disastrosa la difesa, che si è dimenticata di Cristiana Girelli, che, furba come una volpe e silenziosa come un gatto, ha sbloccato subito la partita cogliendo un cross basso da calcio d’angolo. Con un sinistro all’angolo ha freddato Giuliani, sfruttando la dormita collettiva delle avversarie in area. A differenza dei difensori del Milan, l’attaccante della Juventus è rimasta concentrata fino alla fine, sia in attacco sia in difesa. Infatti, poco prima di raddoppiare il suo bottino personale, ha salvato su un colpo di testa di Codina diretto in porta. Non è stato comunque l’unico salvataggio quasi sulla linea, visto l’intervento di Boattin su Adami, sicura di segnare nella mischia e incredula di aver sbagliato.

Una rete del Milan avrebbe, perlomeno, riaperto un po’ i conti, anche se il punteggio favorevole alla Juventus a quel punto era già molto ampio. Girelli, come già anticipato, aveva precedentemente aumentato il risultato, segnando la terza rete della partita, dopo essere stata lasciata sola dalla difesa a tre, ancora protagonista in negativo nelle marcature, come fatto anche con Nildén, che nel primo tempo aveva affondato un sinistro a giro dopo lo schema su punizione. In contropiede la numero dieci bianconera si è involata verso la porta per buttare in rete un pallonetto fantastico e chiudere i giochi, anche se solo virtualmente.

La Juventus non si è fermata giustamente qui, approfittando della situazione tragica con le appena entrate Rosucci e Bonfantini. L’esterna ha sostituito con il piglio giusto Bonansea, che prima di uscire aveva pure cercato la via del gol da centrocampo, segnando una doppietta ed effettuando un dribbbling alla Pelé. Allungandosi il pallone, ha superato Giuliani, fuori dai pali e poco speranzosa nell’andare in contro all’avversaria, e fissato la differenza di cinque gol di scarto, difficile da recuperare al ritorno, che sarà solo che una formalità, salvo sorprese.

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