Elisabetta Vignotto, nota come Betty, è un pezzo di storia del calcio italiano femminile. Complessivamente, da giocatrice ha vinto 6 scudetti e 4 Coppe Italia, vincendo anche cinque volte la classifica dei marcatori. In Campionato, in 20 anni di carriera, ha giocato 451 partite, realizzando 467 reti.
Nell’anno 1970 arrivò una svolta importante nella vita di Betty, l’inizio della sua carriera calcicistica, che racconta così: “Ho ancora davanti agli occhi il giorno che da Milano la Sig.ra Rocchi, del GommaGomma, e l’allora allenatore Vincenzi vennero a S. Donà per visionarmi, da lì iniziò la mia carriera calcistica”.
Il suo percorso calcistico si concluse poi nel 1990. “Allora però, -dice Betty- mai avrei pensato di poter giocare in una vera squadra di calcio femminile e subito nel massimo campionato di A”.
Tutto iniziò per strada, giocando con i suoi fratelli ed amici, “poi -aggiunge- ho cominciato a partecipare ad alcune partite di beneficenza fra ragazze nel territorio, ed era una novità assoluta. Credo che di conseguenza il mio nome sia stato fatto a Milano tramite Bedin Gianfranco, al tempo giocatore dell’Inter, mio compaesano”.
Il calcio, si sa è un turbine di emozione e di emozioni Betty ne ha provate tante: “Al calcio devo tantissimo, ho girato il mondo, conosciuto paesi lontani con culture diverse, ho giocato in stadi che sono dei templi per il calcio, Stadio Atzeca a Città del Messico, stadio di Pechino e di Tokyo, San Siro. Ho dialogato con tanti personaggi famosi”.
Tante le vittore nella sua carriera, un palmares che vanta sei campionati vinti e quattro coppe Italia. Parlando di questo argomento Elisabetta ha dichiarato: “Naturalmente, tutte le vittorie sono un bel ricordo ed una bella soddisfazione. Ricordo gli anni di Padova con il Gamma Tre; giocavamo all’Appiani ed avevamo sempre 2/3 mila spettatori che ci incitavano ad ogni partita e l’apoteosi dopo la vittoria dei due scudetti con una grande festa con i tifosi”.
La nazionale è il desiderio più grande di ogni calciatrice. 109 le presenze in maglia azzurra per Betty che ha dichiarato: “Vestire la maglia della Nazionale è sempre stata un’emozione, rappresentare il proprio paese all’estero un orgoglio unico. Sentire l’inno nazionale ancora oggi mi fa venire la pelle d’oca!”Dopo la sua carriera di calciatrice, iniziò quella da presidentessa, che racconta così: “Ho preso la conduzione della Reggiana Femminile nel 1994 e dopo tanti anni di sacrifici, per rimanere in piedi e dare opportunità alle ragazze a Reggio di fare calcio, nel 2016 si è presentata l’opportunità di legarmi ad una società maschile, il Sassuolo”.
A proposito di questa opportunità data dalla squadra nero verde dice: “Devo dire che non mi poteva capitare società migliore. Società e proprietà hanno subito creduto ed investito nel femminile con i risultati che oggi sono agli occhi di tutti, siamo partite dalla serie B ed ora siamo tra le prime migliori squadre in Italia. Evidentemente hanno anche riconosciuto il lavoro fatto sin lì sul territorio e quando mi hanno proposto l’incarico ho accettato con gioia e riconoscenza, contenta di riuscire a contribuire ancora alla crescita del movimento“.
Parlando della sua esperienza al Sassuolo continua così: “Come detto rimanere ancora dentro nel club alla mia età mi gratifica e mi fa sentire giovane. Ora che sono in pensione ho più tempo per seguire le ragazze anche durante gli allenamenti e quanta “invidia” provo pensando ai miei. Sassuolo è una società accogliente e professionale che sta facendo a piccoli passi grandi investimenti sulle strutture, sull’organizzazione e sulle persone. Non potevo quindi chiedere miglior modo per proseguire nel mio percorso iniziato tanti tanti anni fa”.
Parlando di squadra l’ex calciatrice afferma: “Nei miei primi anni da pioniera non vivevo tanto la squadra, essendo lontana e viaggiavo di continuo per fare gli allenamenti. Poi, forse proprio per quanto vissuto in prima persona da giocatrice, da Presidente ho sempre cercato di creare un ambiente famigliare con precise regole e nello stesso tempo cercando di aiutare a far crescere nel migliore dei modi tante ragazzine insegnando loro i valori ed il rispetto nell’obiettivo comune che il Gioco del Calcio ci lega a tutti i suoi componenti”
Al momento il Sassuolo si trova al secondo posto, a soli tre punti dalla capolista, la Juventus. In merito a questo la presidentessa ha espresso il suo pensiero: “La programmazione ed il lavoro pagano sempre, la squadra quest’anno si sta riconfermando nei primi posti e non era certo scontato perché il movimento sta crescendo e la concorrenza è alta“.
In questi anni però sono ancora troppe poche donne nel settore tecnico o nella dirigenza nel calcio Femminile. A questo proposito ha dichiarato: “Vero, ma stiamo crescendo pur ancora troppo lentamente, come ancora lentamente sta cambiando la mentalità nella cultura calcistica in Italia. Si leggono segnali importanti e credo che con professionalità e dedizione raggiungeremo importanti risultati. Forse la venuta del professionismo delle giocatrici darà nuova linfa anche nei ruoli complementari, ma non certo meno importanti”
Parlando di crescita del calcio femminile in Italia, possiamo dimostrare con certezza l’evoluzione negli anni. Ma è cambiato anche il modo di giocare o è rimasto sempre uguale? “È cambiato come è cambiato il mondo! Come è cambiato anche nel maschile. Ora il calcio è più fisico, più tattico, il livello si è alzato ed equilibrato. Ormai le ragazze cominciano nelle scuole calcio come i maschietti, fanno tutta la trafila sia nel club che in Nazionale con le varie categorie. Il magnifico mondiale del 2019 ne è la testimonianza, ora mi aspetto un gran europeo ed una bella qualificazione ai Mondiali!”
Calcio Femminile Italia ringrazia Betty Vignotto per la sua disponibilità.