Esclusiva CFITA: ecco perché Alice Pignagnoli ha scelto il Ravenna

Mamma, autrice di un libro autobiografico, moglie e calciatrice. Chi è appassionato del calcio femminile la conosce molto bene, Alice Pignagnoli con una breve intervista in esclusiva ci rivela che con l’arrivo del nuovo anno tornerà a calcare l’erbetta del campo da calcio. La sua nuova avventura è il Ravenna, come annunciato poc’anzi dalla stessa società romagnola.

Ciao Alice, allora riprendi finalmente a giocare?

Sì, esatto. Con il nuovo anno termino il periodo di maternità dalla nascita di Mattia e torno tra i pali. Difenderò la porta del Ravenna, che nonostante la classifica ci sono persone che credono nella salvezza e l’ambiente è dei migliori. Ho avuto modo di confrontarmi con la dirigenza che mi ha dato da subito un’ottima impressione.

C’è stata una persona che ti ha convinto più di tutte a dire di sì alla squadra romagnola?

Il dirigente sportivo del Ravenna è uno dei pochi in Italia che conosce bene il mondo del calcio femminile. Molti purtroppo cercano calciatrici di sola fama ma non hanno idea di chi siano.

Inoltre ho notato particolare interesse e conoscenza della storia del Ravenna: entrando negli uffici si notano immagini di ragazze come Martina Piemonte o Linda Tucceri Cimini che hanno vestito la maglia giallorossa della vecchia San Zaccaria.

In più il ds è stato chiaro nel volermi trattare per ciò che realmente sono: una calciatrice professionista, idem la coach.

Pensi di riuscire a organizzarti con gli spostamenti da Reggio Emilia a Ravenna?

Non sarà facile, ma farò come sempre: dal lunedì al mercoledì mi allenerò qui a Reggio con una squadra maschile e il giovedì starò con le mie compagne a Ravenna.

Non sarà una passeggiata, ma voglio dare il meglio per ringraziare il Ravenna della fiducia che mi ha dato. Sono contenta di aver trovato una società seria, che spera nella salvezza nonostante il solo punto conquistato fino ad ora.

Il nuovo anno si aprirà col derby in casa del Bologna, quindi avremo il Genoa, poi la Lazio e infine chiuderemo il girone d’andata contro il Tavagnacco. Quattro gare difficili, ma non impossibili. Dopodiché si dovrà pensare al girone di ritorno. Nulla è perduto, si può fare tanto.

Spero che con il mio arrivo e con i successivi acquisti della società si arrivi alla meritata salvezza.

Al Ravenna ritroverai due vecchie conoscenze: Tatiana Georgiou ed Eleonora Petralia.

Esatto. Ormai è solo questione di giorni. Il contratto mi parte dal primo gennaio 2024, dopodiché potrò riallenarmi come una volta con Tatiana ed Eleonora, amiche di lunga data e sono felicissima di ritrovarle al mio fianco in una nuova avventura.

Parliamo un po’ del tuo libro “Volevo solo fare la calciatrice”, edizione Minerva, lo si può definire, oltre che come un’autobiografia, un segnale d’allarme indirizzato ai vertici italiani del calcio femminile?

Il libro tratta della realtà delle donne in maniera globale, indipendentemente dal tipo di sport o di lavoro che esse svolgono. Per quanto riguarda il calcio femminile italiano, esso può essere un motore molto potente se però è guidato da persone veramente capaci.

In effetti se paragoniamo te, mamma di due bambini, con le tue colleghe madri straniere la situazione è veramente diversa.

Assolutamente. Basti pensare che mia figlia Eva è stata la prima bambina nota in Italia a venire in trasferta in pullman con la mamma perché avevo necessità di portarla con me nonostante dovessi scendere in campo. All’estero, si pensi ad Alex Morgan negli USA o ad Amel Majri in Francia, le società non si fanno problemi durante le trasferte se loro portano i propri figli in aereo per i lunghi viaggi di squadra.

Quando ero al Cesena, sono stata fortunata ad essere rimasta in squadra durante la gravidanza e dopo la nascita della bimba. Alla Lucchese invece, alla notizia dell’attesa di Mattia, sono stata messa fuori.

Ecco perché ho accettato la proposta del Ravenna, perché non mi hanno chiesto le eventuali problematiche che potrei avere con i figli a discapito della squadra. Per loro sono una calciatrice professionista.

Pensi che col libro ci può essere un miglioramento nella mentalità della società sulla condizione di lavoro della donna in Italia?

Occorrerà il passaggio di qualche generazione, ma sono fiduciosa che un miglioramento ci sarà. Il mio obiettivo col libro non è di passare per la Wonder Woman di turno, ma di spiegare alle altre mie colleghe, e alle donne in generale, che possiamo arrivare ai nostri obiettivi senza rinuncire per forza a qualcosa.

La redazione di Calcio Femminile Italia ringrazia di cuore Alice Pignagnoli per l’esclusiva augurandole il meglio per questo ritorno in campo.

L’acquisto del libro di Alice è possibile tramite il seguente link: https://shorturl.at/fpvL6

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