La Partita del Cuore è un evento di iniziativa benefica di ricorrenza annuale che si svolge già da diverso tempo: dal 1992 la squadra della Nazionale Cantanti e quella dei Campioni per la Ricerca si sfidano in una partita di calcio al fine di raccogliere fondi per sostenere la ricerca di una cura contro il cancro.
Nel 2021 questa lodevole iniziativa viene macchiata da una serie di dichiarazioni pregne di ignoranza, malafede e sessismo da parte di organizzatori dell’evento nei confronti di Aurora Leone, attrice dei The Jackal, discriminata solamente in quanto donna.
Procediamo con ordine: Aurora Leone e Ciro Priello vengono convocati a Torino, dove si terrà l’evento, per prendere parte alla Partita del Cuore tra le fila dei Campioni per la Ricerca. Durante la cena celebrativa, tenutasi ieri sera, i due vengono avvicinati dal direttore generale della stessa Nazionale Italiana Cantanti, Gianluca Pecchini, il quale intima alla Leone di alzarsi dal tavolo dei partecipanti, perché a detta sua non aveva alcun diritto di presenziare in quel luogo.
Come raccontato dalla stessa attrice in una serie di stories su Instagram, entrambi obbediscono, credendo di aver sbagliato posto poiché appartenenti alla squadra avversaria delle altre personalità presenti. Nel momento in cui anche Ciro Priello sta per lasciare il tavolo, Pecchini replica che lui può restare mentre Aurora Leone no: alla richiesta di spiegazioni, il direttore risponde candidamente che è una donna e che quelle sono le loro regole.
Malgrado Leone fosse provvista di regolare convocazione per l’evento, potendo quindi dimostrare di non essere “semplice accompagnatrice” di Priello, Pecchini ha rincarato la dose, dicendole: “Non farmi spiegare il motivo per cui non puoi stare qui. Alzati!”
La tristezza della situazione dovrebbe già mettere i brividi, ma ancora più infelice è ciò che succede nei minuti seguenti: Leone e Priello vengono avvicinati da un altro membro dello staff organizzativo, il quale afferma l’equivocità della situazione, infatti Pecchini aveva fatto allontanare l’attrice perché appartenente alla squadra avversaria, salvo rimangiarsi tutto poco più tardi, quando Leone fa presente di aver ricevuto anche richiesta della sua taglia d’abito per le divise di gara.
L’organizzatore a questo punto si lascia andare a dichiarazioni a dire poco rivoltanti: “Il completino lo puoi mettere anche in tribuna, da quando in qua le donne giocano a calcio?”
Dopo essere stati cacciati dall’albergo (dove era stata fornita in dotazione anche una mascherina a sostegno delle donne vittima di violenza) senza un apparente motivo, alcuni cantanti si sono sentiti in dovere di scusarsi per l’accaduto: sia Aurora Leone che Ciro Priello non prenderanno parte alla Partita del Cuore.
La Nazionale Italiana Cantanti ha prontamente emesso un comunicato su Instagram, dove è stata assunta una posizione del tutto lontana dalla solidarietà verso l’attrice, in cui si afferma di non tollerare arroganza, minacce, maleducazione e violenza da parte degli ospiti, scaricando di fatto la colpa di quanto successo su Leone e Priello, coloro che hanno denunciato l’accaduto.
La reazione di molte società di calcio femminile e di altrettante calciatrici non si è fatta attendere: per citarne alcune, Cecilia Prugna con una storia su Instagram parla di Aurora Leone come un esempio di integrità, intelligenza e indipendenza, concludendo che l’umanità non merita ulteriori sconfitte. Cristiana Girelli invita Pecchini a fare una partita con lei per provargli che anche una donna può giocare a calcio. Alia Guagni, Elena Linari, Melania Martinovic e Barbara Bonansea esprimono sbigottimento, incredulità e profondo imbarazzo per l’accaduto.
Dulcis in fundo, Cecilia Salvai ha affermato di essere stata anche lei invitata a prendere parte all’evento, tuttavia “non c’erano abbastanza quote rosa da poter giustificare la mia presenza, perché noi [donne] possiamo partecipare soltanto quando c’è un numero minimo di noi” e quindi non se n’è fatto nulla. Il difensore e vice capitano della Juventus ha inoltre proposto di organizzare un’altra iniziativa benefica, chiamandola “la Partita del Rispetto”, a cui possono prendere parte donne e tutti quegli uomini che da queste posizioni da troglodita si dissociano, perché a loro discriminare non piace.
Con fatica e impegno ci si sta finalmente avviando al professionismo per le atlete. Quest’importante passo in avanti sarà effettivo dalla stagione 2022/2023, ma ciò che la maggior parte delle persone poco informate non sa è che queste ragazze professioniste lo sono da tempo. Dentro e fuori dal campo di gioco, visto che professioniste evidentemente si diventa ma campionesse si nasce.
La Partita del Cuore è un evento benefico, con un fine oltremodo onorevole, cioè raccogliere soldi per curare e donare speranza a persone gravemente ammalate. Trattandosi di un’iniziativa così lodevole, questo miscuglio dell’ ignoranza più becera, sessismo e misoginia dovrebbe essere, a maggior ragione, debellato da tempo.
Per ogni passo in avanti se ne compiono dieci indietro, a giudicare da quanto successo. Quello che è capitato ad Aurora Leone è gravissimo in qualsiasi contesto si voglia porre l’accaduto: non può né esiste che giochi a calcio e le viene espressamente vietato di sedersi ad un comune tavolo in mezzo agli uomini. Perché? Perché è una donna. Con buona pace della parità di genere.
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