La FIGC ha passato il limite

L’ultimo comunicato della FIGC ha sicuramente messo in rilievo il menefreghismo della lega di serie A e della federazione italiana di calcio nei confronti del movimento di tale sport al femminile.

Se per la nazionale italiana maschile non si è minimanete perso del tempo a designare il nuovo commissario tecnico in seguito alle dimissioni di mister Roberto Mancini, al suo posto è stato nominato Luciano Spalletti, per le ragazze azzurre si brancola ancora nel buio. Nessuna nomina successivamente ai saluti di Milena Bertolini. Ricordiamo che la nomina del/della ct della nazionale italiana è a cura della FIGC.

Un danno d’immagine pazzesca considerando che il 22 settembre inizia la Nations League con l’Italia impegnata sull’ostico campo di San Gallo contro la Svizzera e, solo 4 giorni dopo, a Castel di Sangro (AQ) le azzurre ospiteranno la Svezia, che è arrivata terza al Mondiale di quest’anno. Senza contare che nel girone è compresa anche la Spagna neo campione del Mondo.

La FIGC non pecca solo nel campo della nazionale, ma anche in campo locale: se il 31 agosto era la data ultima per le reti telesivie Per-per-View per trasmettere tutte le partite della serie A, la data è stata prorogata al 31 ottobre. Peccato però che il campionato inizi il weekend del 15-16 settembre.

Quindi i tifosi e gli appassionati come potranno vedere le gare di serie A se impossibilitati a recarsi negli impianti sportivi?

Sicuramente la proroga non è stata una scelta casuale, evidentemente non ci sono state adesioni di reti o piattaforme che potessero soddisfare i requisiti richiesti. E come mai? Forse perché il movimento del calcio femminile italiano è stato rovinato al suo interno dalla figuraccia della nazionale all’Europeo dello scorso anno e al Mondiale di quest’estate. O forse perché la stessa FIGC sta letteralmente ignorando il grido di aiuto delle ragazze della Sampdoria trattate come automobili parcheggiate con le quattro freccie in attesa di un chissà quale responso da parte della lega e della stessa società genovese.

O ancora perché molte società vengono lasciate fallire o addirittura non vengono aiutate nell’iscrizione del nuovo campionato. Vedasi, per esempio, la Sassari Torres che dovrà ripartire o dall’Eccellenza Sarda o dalla serie C.

Certamente se all’estero il movimento cresce, e anche bene, è perché i diritti delle atlete e la voglia di voler veramente accrescere il sistema è strutturato con raziocinio e contro ogni forma di pregiudizio.

Che ne sarà del calcio femminile italiano per la stagione 2023-2024? Alla FIGC la speranza di un’ardua sentenza.

 

3 Risposte

  • E’ un calcio oramai malato quello maschile, ma a farne le spese è quello femminile, tutto questo ha solo una parola: VERGOGNOSO. Nella stagione scorsa avevamo TIM-VISION che era incluso con l’abbonamento telefonico e televisivo. Dovevano entrare i famosi colossi ed eccolì lì finora dove sono? La FIGC tutti a casa invece di mandare avanti il movimento lo ha fatto indietreggiare di almeno 10 anni.

  • Se penso ai sacrifici che fanno le ragazze che praticano questo sport seriamente,mi viene da vomitare! Vergognatevi cari Vertici della lega io vi toglierei lo stipendio tutte le volte che non fate il vostro dovere ,andate a zappare la terra!!!

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