Esclusiva CFITA: intervista a Doha Berrima

Oggi abbiamo avuto il piacere di intervistare Doha Berrima, giovane giocatrice della Pavonese U19. Trequartista abile ed estrosa, è già stata visionata dalla nazionale marocchina.

Dona, vuoi raccontarci cosa rappresenta per te il calcio?

“Per me il calcio è inspiegabile, nel vero senso della parola. Basta vedermi giocare per capire cosa sia per me. Mi fa stare bene, riesco ad esprimere tutta me stessa, riesco ad isolarmi da tutti i miei “problemi” fuori dallo sport. Di principio ciò che mi ha spinto a diventare calciatrice è sicuramente la fiducia di mio padre. Inizialmente non voleva che io giocassi a calcio ma ora è il primo che mi supporta.”

Chi ha avuto maggiore influenza sulla tua carriera?

“Fino a questo momento le persone che hanno avuto grande influenza sulla mia carriera sono state mio padre, e il mio Mister della stagione 21/22 nella Cremonese U17.
Mio padre ormai fa di tutto per aiutarmi a far bene, mi da i consigli soprattutto per l’alimentazione. Il mister invece è stata uno delle prime persone che davvero ha creduto in me e io l’ho sentito sin da subito.. per me era davvero importante questo aspetto, era una motivazione in più.”

Che emozioni hai provato durante il tuo debutto con la Pavonese?

“Il debutto con la Pavonese è stato molto bello in quanto è stato il debutto di tutta la squadra. Ho provato un grande senso di orgoglio a far parte di una squadra così, e sentire il pubblico acclamarmi è sempre una delle sensazioni più belle.”

Qual è la posizione che preferisci in campo? Ti ispiri a qualcuno calcisticamente?

“Il mio ruolo preferito è sicuramente il trequartista, è la zona del campo dove li ritrovo meglio, riesco ad esprimermi al meglio. In campo mi sento sempre a mio agio, anche con i risultati negativi. Se la prestazione fino a quel momento è negativa, cerco sempre di motivarmi. I miei idoli da sempre sono Cristiano Ronaldo e Lieke Martens.
Li seguo da sempre, sono un’ispirazione per me. Nel 2017 vinsero entrambi il premio MFP of the year e WFP of the year, ricordo che ero davvero felicissima.”

Quale credi sia l’aspetto migliore dell’essere calciatrice?

“L’aspetto migliore di essere calciatrice secondo me è avere determinati comportamenti che ti aiutino anche nella vita “privata”.
La costanza e la determinazione che ho acquisito grazie allo sport, la applico anche a scuola. Per essere grande professionista bisogna sempre rispettare chiunque sia in campo.
Dagli avversari, al direttore, alla panchina. C’è uno sport che ci lega e accomuna, non bisognerebbe provare rancore solo perché 11 ragazze appassionate come te hanno un’altra maglia.”

Cosa hai pensato quando sei stata contattata dalla tua nuova agenzia, MapaSportsAgency?

“Quando son stata contattata, ho pensato subito al fatto che ora mancavo solo io a non credere abbastanza nel mio sogno più grande. La mia prima impressione sicuramente è stata positiva. Mapa è una grande agenzia. Mi ha convinto la determinazione e alla dedizione nei confronti di ogni singola atleta. Mapa valorizza tutte le proprie atlete è questo aspetto mi ha incuriosita e mi ha dato la certezza di aver fatto la scelta giusta. Mi aspetto di riuscire a instaurare un grande rapporto con chi ci lavora e di fare grandi cose con Mapa.”

Sei molto giovane, certamente avrai dei progetti ambiziosi per il tuo futuro, in campo e fuori…

“Dentro al campo il mio obiettivo è la nazionale marocchina, da sempre è il mio sogno più grande. Fuori dal campo spero di riuscire ad avere una buona qualità di vita affinché io possa essere sempre pronta a tutto.”

Finiamo quest’intervista con un commento contro la violenza di genere e i pregiudizi

“I pregiudizi sono l’arma che spesso ferma tutte quelle ragazze che hanno un sogno come me. Io ho sempre avuto questo motto “zittiscili giocando”.
Giocate a calcio, giocate perché è lo sport più bello che ci sia. I pregiudizi sono una delle difficoltà che si trovano nel proprio cammino, la determinazione e il coraggio sono l’arma segreta per esso. La violenza sulle donne purtroppo tutt’ora è presente. Essere donna non vuol dire essere deboli. Denunciate, parlatene, non  siate vulnerabili. Ci sono tanti servizi messi a disposizione per queste situazioni, non abbiate vergogna di parlarne”

Ringraziamo moltissimo Doha per averci concesso quest’intervista, oltre alla sua società e a MapaSportsAgency per averla resa possibile.

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