Esclusiva CFITA: intervista a Miriam Tiziani

Oggi abbiamo il piacere di ascoltare ai nostri microfoni Miriam Tiziani, difensore classe 2002, nella scorsa stagione in forza al Fiammamonza. Ha da poco però firmato il contratto che la legherà per la prossima stagione alla Doverese. Tra passato, presente e futuro, Miriam Tiziani ha deciso di aprirsi nella nostra intervista, raccontandoci la sua storia sportiva.

Ciao Miriam, innanzitutto grazie per esserti resa disponibile per quest’intervista. Partiamo con una domanda complicata: cos’è per te, davvero, il calcio?

Per me il calcio va oltre l’hobby e il semplice sport. E’ una parte di me che c’è sempre stata e che non finirà mai, è uno stile di vita. Gioco a calcio da quando sono nata, è stato mio nonno a spingermi a provare. Da quel momento fare la calciatrice è diventato il mio sogno.

Chi ha influito di più sulla tua carriera da calciatrice, invece?

Le persone che hanno influito di più sul mio percorso calcistico, oltre alla mia famiglia che ovviamente è sempre stata una costante, sono le mie compagne. Tutte le persone che ho incontrato giocando e che mi hanno influenzato, sia positivamente che negativamente. Mi hanno dato tutti tantissimo, facendomi crescere in ogni modo, anche i miei compagni quando agli inizi giocavo con i ragazzi. Con loro era un rapporto completamente diverso rispetto a quando sono passata con le ragazze.

Raccontaci in breve com’è stato il tuo debutto assoluto con il Fiammamonza, nel 2019/2020

Il debutto è sempre qualcosa di emozionante e gratificante. E’ stata un’emozione unica, anche se all’inizio la pressione del pubblico c’è sempre; bisogna prendere confidenza con il campo e con i tifosi, per cui, pur non essendo semplice, resta comunque molto emozionante.

Qual è la tua posizione preferita dentro al campo?

Sono un terzino ambivalente, ma so giocare anche da centrale. Quando scendo in campo mi sento a casa, le paure e le emozioni negative ti caricano ugualmente, perché è quello il posto in cui vuoi essere e quello è ciò che ti piace fare. Cerco sempre di trasformare le sensazioni negative in qualcosa che possa motivarmi per andare avanti e fare bene. Mi basta toccare il pallone perché sparisca tutto.

Ci sono anche degli idoli, maschili e femminili, ai quali ti ispiri in quel ruolo?

Nel femminile Roberta D’Adda, una mia compaesana e il modello al quale mi ispiro in assoluto. Nel maschile dipende, mi piace molto Sergio Ramos. In più sono milanista, quindi non posso non apprezzare Paolo Maldini per quello che ha fatto, della difesa attuale mi piace molto anche Fikayo Tomori.

Quale credi sia l’aspetto migliore di essere calciatrice al giorno d’oggi in Italia?

L’aspetto migliore dell’essere calciatrice è semplicemente essere calciatrice. Sembra banale ma in molti paesi non è scontato che una ragazza possa giocare a calcio. Anche se in Italia siamo un po’ indietro noi abbiamo la grande fortuna di poter giocare a calcio liberamente, ed essere calciatrice è la cosa più appagante che esista. Poi ovviamente adoro anche stare a contatto con persone fantastiche con le quali si instaura un rapporto praticamente familiare. Questo è quello che è successo con il Fiammamonza ad esempio, o ancor prima con il Mozzanica

Ma, seriamente, per essere una professionista qual è la caratteristica fondamentale dentro e fuori dal campo da mantenere?

Il comportamento fondamentale da tenere è ovviamente il rispetto, la cosa fondamentale per essere una professionista e un’icona da seguire sia dentro che fuori dal campo.

Raccontaci quali sono state le tue prime sensazioni con MapaSportsAgency e cosa ti aspetti in futuro da loro.

Ovviamente è stato un piacere essere stata contattata da Mapa. Le cose che più mi hanno colpito sono state l’accoglienza e la fiducia nei confronti di una calciatrice come me che conoscevano molto poco. Vedremo come andrà avanti il nostro percorso, ma sono fiduciosa sul fatto che sarà il più lungo possibile e che possa dare molte soddisfazioni ad entrambe le parti.

Avrai certamente degli obiettivi in campo e nella vita. Vuoi raccontarceli?

I miei obiettivi in campo sono quelli di non perdere mai la voglia di continuare a giocare come c’è ora. Ovviamente cerco anche delle soddisfazioni a livello professionale, che spero arriveranno in futuro nella mia carriera. Fuori dal campo mi basta crescere e realizzarmi come persona.

Per chiudere come nostro solito ci piacerebbe che ci aiutassi a dare un calcio alle discriminazioni di genere e alla violenza contro le donne.

Dobbiamo tutti imparare a prenderci cura di ogni donna, rispettandola e amandola. Gli uomini non dovrebbero avere il bisogno di imporsi su nessuna donna, in nessun modo, mai. E questo è quello che mi auguro possa cambiare in futuro.

Ringraziamo ovviamente ancora una volta Miriam Tiziani per la disponibilità e MapaSportsAgency per averci concesso quest’intervista.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *