Dopo aver siglato ben 5 reti nella trasferta contro il Villorba, la calciatrice alto-atesina Nadine Nischler ci ha raccontato un po’ il suo calcio e il suo Meran, squadra del girone B della serie C.
Ciao Nadine. In questa stagione stai brillando come una stella in campionato, tanto da essere attualmente a quota 28 reti siglate in 16 giornate di campionato e quindi cannoniera del girone B, nonché miglior realizzatrice della serie C, considerando tutti e tre i gironi. Fin dove vuoi arrivare?
Ciao, sì, la stagione sta andando molto bene al momento, sia a livello di squadra che a livello personale. Tuttavia, per quanto riguarda il futuro, devo dire che preferisco concentrarmi sul presente e poi vedere cosa succede.
Parliamo della partita della scorsa giornata in casa del Villorba. Vittoria schiacciante per 0-5 con tutti i gol realizzati da te. Segno che l’interazione tra voi giocatrici funziona alla perfezione?
Sì, credo che in questa stagione abbiamo dimostrato più volte di lavorare molto bene come squadra. Abbiamo un’ottima unità di squadra. Naturalmente, quest’unione si sente anche in campo ogni domenica ed è anche responsabile dei nostri successi nella stagione in corso.
Dopo la partita hai festeggiato ancora, assieme alla squadra o preferite riservare eventuali festeggiamenti a fine stagione?
Per noi la stagione finora è già stata un successo, siamo partiti con l’obiettivo della salvezza e l’abbiamo raggiunto. Quindi non c’è bisogno di aspettare eventuali festeggiamenti a fine stagione. Naturalmente, siamo felici di qualsiasi altro successo per il resto della stagione.
Fin dove può arrivare il Meran quest’anno?
Credo che sia un obiettivo realistico se finiamo questa stagione tra le prime 3 squadre, quello che succederà poi lo vedremo…
Hai vestito le maglie di Unterland Damen e Brxen Obi. È corretto definire il tuo un amore verso la tua terra natìa, ovvero l’Alto-Adige?
Avendo già giocato in Germania per quattro anni, non credo si possa parlare di amore per la patria. Lavoro a Merano da quando ho finito la scuola, quindi è un diventato po’ più difficile combinare calcio e lavoro. Giocare in Alto-Adige, la mia terra d’origine, mi permette di combinare entrambe le cose.
Assieme alle altre tue compagne Valentina Abler, Stefanie Reiner e Katharina Pföstl avete realizzato il più alto numero di reti dell’intera serie C. Su cosa puntate principalmente in allenamento sul fronte offensivo con mister Andrea Campolattano?
Nella fase offensiva con il mister abbiamo la possibilità di dare spazio alla nostra creatività. Poiché abbiamo tipi di giocatrici molto diverei, ci completiamo molto bene in fase offensiva.
Nella prossima sfida di campionato affronterete la Rinascita Doccia in Toscana domenica 5 marzo. Che Meran ci dobbiamo aspettare?
Sì, questo fine settimana ci aspetta un’altra bella battaglia contro la Rinascita Doccia. Vi potete aspettare il Meran Women di sempre: cercheremo di fare tutto il possibile per portare a casa i tre punti.
Parlando invece di quando eri bambina, sognavi già di essere una calciatrice?
Sì, ho iniziato a giocare a calcio a cinque anni. Per questo si può dire che gioco a calcio da sempre.
In Italia purtroppo ci sono ancora molti pregiudizi sul mondo del calcio femminile. Come pensi si possano abbattere tali barriere?
Naturalmente, in Italia esistono ancora i pregiudizi nei confronti del calcio femminile. Tuttavia, negli ultimi anni si sta recuperando molto e il riconoscimento della Serie A come professionistica è certamente un grande passo nella giusta direzione. L’importante, naturalmente, è creare una buona base per le giovani calciatrici, in modo che abbiano l’opportunità di crescere.
Un consiglio che daresti alle bambine che sognano di diventare calciatrici come te?
Un consiglio che darei alle giovani calciatrici è quello di allenarsi in una squadra mista, quindi di allenarsi anche insieme ai maschi.