La FIFA ha presentato sul proprio sito il logo per la Coppa del Mondo 2023 che si svolgerà in Australia e in Nuova Zelanda.
“Vibrante e dinamico”, così la stessa federazione calcistica mondiale definisce l’opera realizzata per il torneo internazionale che si svolgerà in Oceania tra un paio d’anni. Colorato e con simboli che ricordano le terre in cui si andrà a disputare la competizione.
Un classico pallone da calcio con i pentagoni bianchi e neri circondato fa due cerchi di rettangoli concentrici tutti colorati con la scritta FIFA WOMEN’S WORLD CUP e il trofeo stilizzato.
Quindi ne le sigle delle due nazioni: AU per l’Australia e NZ per la Nuova Zelanda. Con il numero 2023, l’anno dello svolgimento della competizione.
A presentare il brand su FIFA TV, la presentatrice Kirstie Stanway che ha dato il via al viaggio verso il torneo.
Assieme a lei la neozelandese Sarai Bareman, responsabile-capo del calcio femminile per la FIFA, collegata a distanza da Zurigo, dalla sede della FIFA.
Gli occhi del mondo saranno puntati sulla Nuova Zelanda e sull’Australia nel 2023 e non vedo l’ora che le persone si sentano parte e orgogliosi di questo evento per poter vedere questi meravigliosi paesi.
Esprime così Bareman il suo entusiasmo nel sapere che nella sua terra natia si disputerà una competizione di carattere globale.
Nella trasmissione televisiva, visibile sul sito della FIFA, a parlare è stata anche Kyah Simon, attaccante del PSV Eindhoven e della nazionale australiana. Con le Matildas ha disputato ben 100 gare.
Un’altra calciatrice invitata alla presentazione del nuovo logo della Coppa del Mondo del 2023 è stata Hannah Wilkinson. Attaccante del Djurgården e della nazionale neozelandese con la quale ha disputato 100 partite.
È emozionante – ha dichiarato Wilkinson – ed e veramente eccitante che il calcio finalmente sia arrivato da questa parte del mondo. È doveroso dimostrare il duro lavoro che qui è stato fatto fin ora davanti ai nostri familiari e i nostri amici. Non potremmo chiedere di meglio.
Una curiosità è riemersa per quanto riguarda Simon: è stata la prima persona di etnia aborigena a segnare in un mondiale. Accadde nella Coppa del Mondo del 2011 in Germania. La vittima fu la Norvegia. Il risultato finale fu di 2-1 per la selezione oceanica. Anche il secondo gol australiano portò la firma della stessa Simon.
A ribadire l’importanza del Mondiale femminile è stata Sarai Bareman: “La Coppa del Mondo è più di un evento sportivo. È il potere della donna, la posizione della donna nella società, e questi due paesi sono molto avanti col progresso per quanto riguarda la posizione delle donne. È importante per noi avere un brand che si allinea con questo concetto. Non vogliamo un brand che sia solo sul calcio, ma che possa unire tutti quanti. Appassionati di calcio e non”.
Il logo rappresenta infatti il globo e i due paesi ospitanti dell’evento. A realizzarlo sono state due artiste: Chern’ee Sutton, australiana, e Fiona Collis, neozelandese, che sono riuscite a creare i colori e i disegni dei Maori e degli Aborigeni.
Ad occuparsi invece della sigla del torneo è stata la musicista gallese Kelly Lee Owens la quale ha dichiarato: “Lavorare così vicino alla FIFA sin dall’inizio è stato incredibile. I nostri valori sono completamente allineati, come il valore del futuro delle donne in generale e volevamo incorporare tutto: passato, presente e futuro. Volevano che si usasse il termine “epico” e io ho solo lavorato con questo. È stato veramente divertente”.
Le qualificazioni per strappare i 32 biglietti possibili sono già cominciate in tutto il globo.
2 paesi ospitanti, 32 squadre, 9 città, 10 stadi e 64 partite. Il 10 luglio 2023 avrà inizio il sogno di ogni calciatrice.
L’Italia è momentaneamente a punteggio pieno nel suo girone di qualificazione insieme alla Svizzera, con la Romania che segue a 6 punti di distacco. Moldova, Croazia e Lituania sono ancora ferme e 0 punti.
Venerdì 26 novembre allo stadio Renzo Barbera di Palermo si giocherà alle ore 17,30 la sfida tra le prime due della classifica: Italia-Svizzera.
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